Classificazione legale
La classificazione legale della birra assume come riferimento la gradazione saccarometrica e la gradazione alcolica. In materia spesso si crea una certa confusione perché a volte sono indicati i parametri saccarometrici e a volte quelli alcolici. E’ quindi opportuno fare preliminarmente chiarezza in merito.
Il grado saccarometrico, solitamente espresso in gradi Plato (°P), è la percentuale di estratto secco (vedi) in rapporto alla massa totale del mosto. Con il processo di fermentazione l’estratto del mosto si scompone in: alcol, anidride carbonica, estratto residuale non trasformato. Quest’ultimo elemento, che peraltro concorre a determinare la corposità del prodotto, è circa un terzo dell’estratto originario contenuto nel mosto di malto.
Pertanto si può determinare il grado alcolico (quantità di alcol in rapporto alla massa totale della birra) moltiplicando il grado saccarometrico per il fattore di conversione 0,4. Si tratta però di un calcolo approssimativo.
La quantità di zuccheri fermentescibili infatti varia anche a seconda delle materie prime impiegate e dei parametri di lavorazione, come tempo, temperatura; a parte il fatto che è il birraio a decidere se fermentare completamente gli zuccheri o lasciare un po’ di estratto fermentabile nel prodotto finito. Comunque, il grado alcolico è notevolmente inferiore a quello saccarometrico.
Inoltre, essendo l’alcol più leggero dell’acqua, la gradazione alcolica espressa a peso (per esempio, negli Stati Uniti, ABW-Alcohol by Weight) è più bassa del 25% rispetto a quella indicata in volume (come avviene in Italia e nella maggior parte dei paesi europei, ABV-Alcohol by Volume). Così, ad esempio, per una birra tipo pilsener, con 12 gradi saccarometrici, la gradazione alcolica è intorno ai 4 gradi a peso e ai 5 gradi in volume.
In Italia, e nella maggior parte dei paesi europei, sull’etichetta è indicato normalmente il grado alcolico in volume, così come accade per il vino. Una volta chiariti i due tipi di gradazione, possiamo elencare le categorie di prodotti previsti dalla legislazione italiana: birre analcoliche, birre leggere, birre normali, birre speciali, birre doppio malto. Vedi rispettive voci.