Birrificio Spluga
Indice dei contenuti
Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Spluga (Brasseria Birrificio Spluga), Gordona
Microbirrificio/brewpub, in provincia di Sondrio, aperto nel 2001. Il nome è quello del glorioso birrificio Spluga di Chiavenna con malteria propria, risalente al 1840 e con il nome mutuato dall’alto passo alpino.
Purtroppo, agli inizi degli anni ’50 del secolo successivo, una nuova generazione di imprenditori lombardi, i Bassetti, proprietari dello Spluga, rilevarono il birrificio Angelo Poretti; spostarono l’intera attività dello stabilimento di Chiavenna nell’impianto di Induno Olona; e, inevitabilmente, nel 1957 chiusero il birrificio Spluga.
Nel 1969 i Bassetti lanciarono il marchio Splügen Bock, protagonista tra l’altro di uno spot firmato Ermanno Olmi. Verso la fine degli anni ’80 ebbe addirittura inizio la realizzazione di un aggressivo programma commerciale per il rilancio dello storico marchio Splügen con una serie speciale di lager dalle attraenti innovazioni di packaging, come quella esclusiva di allora del tappo a vite per richiudere ermeticamente la bottiglia.
A distanza di 44 anni, il giovane mastro birraio chiavennasco Giandomenico Marocchi decise di riportare in auge la tradizione birraria di bassa fermentazione radicata in Valchiavenna che, grazie alla disponibilità di ottima acqua e alla presenza di crotti (cavità naturali nelle rocce delle Alpi che fungevano da frigoriferi naturali), aveva visto nascere nella seconda parte dell’Ottocento tanti birrifici. E diede al suo birrificio il nome della storica birreria che aveva peraltro avuto sede non molto lontano.
Con un impianto da 5 ettolitri, Giandomenico produce 300 ettolitri di birra all’anno. Si tratta ovviamente (a eccezione della Weizen) della bassa fermentazione, in cui si esalta l’abilità del birraio nelle varie interpretazioni tipologiche. Mentre la commercializzazione avviene sia alla spina che in bottiglie.
Il forte legame con il territorio infine si estrinseca nell’utilizzo delle sue materie prime, come il grano saraceno e il miele.
Le birre Spluga
Birrificio Spluga Monaco, münchner dunkel di colore marrone scuro e dall’aspetto opaco (g.a. 5,2%). Con una media effervescenza, la schiuma cappuccino, enorme e pannosa, ostenta aderenza e stabilità. L’aroma non è molto pronunciato, ma fresco e pulito, a base di malto tostato, caramello, pane di segale, cereali arrostiti, miele, bacche scure, e con una sfumatura di frutta secca. Il corpo medio tende al leggero, in una consistenza decisamente acquosa. Nel gusto, all’impatto amabile di malto biscotto tiene dietro, a distanza ravvicinata, una connotazione amara da luppolo e tostature, le quali erogano anche una sottile punta di acidità. Il finale si propone discretamente secco ed equilibrato. Le sfuggenti impressioni retrolfattive sono di un timido amarore terroso.
Birrificio Spluga Vienna, amber lager/vienna di colore ambrato carico e dall’aspetto leggermente velato (g.a. 5,2%); interpretazione piuttosto personale dello stile. Con una media effervescenza, la schiuma biancastra emerge alta, sottile, cremosa, stabile e aderente. L’olfatto non è esplosivo, ma molto equilibrato e pulito, con profumi caramellati di malto tostato che si esaltano tra blandi sentori floreali e speziati. Il corpo medio ha una consistenza abbastanza acquosa. Nel gusto, caramello e biscotto allestiscono la componente maltata per contrastare l’amarognolo del luppolo, intanto che dal sottofondo si levano lievi note di cenere e legno bruciato. Il finale appare corto e aspro. Le sfuggenti impressioni retrolfattive sono di un agrodolce pressoché astringente.
Birrificio Spluga Pils, pilsener di colore giallo paglierino e dall’aspetto nebuloso (g.a. 4,8%). Con un’effervescenza abbastanza sostenuta, la schiuma, di un bianco latte, si leva abbondante e fine, compatta e cremosa, durevole e aderente. Malto, miele e un leggero floreale aprono l’aroma, piuttosto tenue, comunque molto fresco, ravvivato in profondità da un persistente luppolo erbaceo. Il corpo medio tende alquanto allo scarno, in una consistenza decisamente acquosa. Il gusto, di ottima scorrevolezza, parte subito con incisivi toni luppolizzati mettendo in serie difficoltà la componente maltata che finisce per ritirarsi in buon ordine lasciando campo libero a un amarore peraltro molto piacevole. Il finale sa essere soltanto asciutto e pulito, consentendo alle sfuggenti impressioni retrolfattive di esprimersi a proprio agio, ovvero aspre, amaricanti.
Birrificio Spulga Tellis, speciality grain di colore giallo molto pallido e dall’aspetto opalescente (g.a. 4%); ottenuta con il 50% di malto da grano saraceno prodotto in proprio. E’ la prima birra di grano saraceno realizzata a bassa fermentazione. Il nome invece è un omaggio a Teglio, i cui pizzoccheri (ottenuti con farina di grano saraceno appunto miscelata con altri sfarinati) nel 2016 hanno ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento di IGP. Profumata e gustosa, risulta anche più digeribile delle altre birre, con il 50% in meno di glutine e tutte le proprietà organolettiche del grano saraceno. Con una media effervescenza, la schiuma bianchiccia fuoriesce fine, compatta, cremosa e di buona tenuta. L’aroma non è esplosivo, anzi, comunque fresco, pulito, intrigante: piacevoli sentori di fermentazione spirano a braccetto con l’amarore grintoso del grano saraceno; mentre dal fondo si levano insistenti accenni di malto tostato, cioccolato fondente, zucchero di canna, spezie leggere. Il corpo tende decisamente allo scarno, in una vibrante consistenza acquosa. Nel gusto, è il cereale a farsi da subito la parte del leone, particolarmente in evidenza il solito grano saraceno; seguono note di legno, torba, lievito, cacao amaro, resina, perfino trementina. Un tocco di acidità esalta la moderata maltatura del corto finale. Lo sfuggente retrolfatto si rivela deliziosamente mieloso e appagante.
Site: birrificiospluga.com