Porter
Nata in un’osteria di Londra, all’inizio del secolo XVIII, come entire (“intera”) dalla miscela di tre ale (una chiara, una scura e una invecchiata), la porter può essere considerata la prima birra di massa, “figlia” della rivoluzione industriale. Il nome (“facchino”) deriva dal fatto che i maggiori consumatori erano appunto gli scaricatori di porto. E’ una birra a fermentazione alta; di colore scuro, a volte quasi nero; secca e fruttata, con un lieve gusto di caffè dovuto all’impiego di orzo tostato. In passato la gradazione alcolica era abbastanza alta, almeno del 6%; e quelle più forti si chiamavano stout porter (“porter robuste”). Furono proprio queste ultime, le stouter, che sopravvissero col declino, a cominciare dal secolo XIX, delle porter a favore delle stout e delle pale ale. Oggi le stouter continuano a essere prodotte nei paesi baltici e scandinavi, ispirate alle birre originali d’esportazione, ma a bassa fermentazione. In Inghilterra e negli USA invece la gradazione è media. Si possono pertanto distinguere due versioni di porter: plain porter, forti e pesanti (g.a. 5-6,5%); brown porter, più leggere, più chiare e meno amare (g.a. 4,5-6%).