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Märzen

(o Maerzen) Originaria di Monaco, si diffuse poi anche in altre regioni tedesche. Tradizionalmente veniva preparata a marzo (März), ultimo mese in cui si poteva fare birra prima dell’arrivo dell’estate, e invecchiava fino all’autunno, quando era la birra più fresca. Ma, perché resistesse alle non sempre favorevoli temperature di cantina, vennero aumentate la gradazione e la luppolizzazione rispetto alla vienna di Anton Dreher alla quale essa si rifaceva. Indubbiamente le märzen erano birre di alta qualità, non solo per il tenore alcolico, ma anche per la prolungata stagionatura, e venivano rese disponibili per la mescita al termine dei raccolti, soprattutto alla Oktoberfest. Con l’avvento del freddo artificiale decadde il divieto di produrre birra tra san Giorgio (23 aprile) e san Michele (29 settembre); ma la tipologia rimase, per conservare la tradizione e l’immagine della märzen quale regina della grande festa monacense. Pertanto, a volte, sulla stessa etichetta compaiono sia märzen che oktoberfest. Chiaramente la märzen non è più quella originale, a cominciare dal colore. Del resto in Germania da tempo la birra scura ha perso popolarità. Sicché, eliminato il malto colorante e sostituita un’aliquota del malto Monaco con malto chiaro, si è modificato anche il carattere del prodotto.
L’elevato dosaggio di luppolo è stato gradualmente ridotto. La gravità originale si è attenuata a metà strada fra quella delle birre scure e quella delle birre chiare. Pertanto la märzen odierna è una birra a fermentazione bassa di colore giallo pieno. Ha un ricco aroma di malto. Il corpo medio, né pieno né scarno, appare comunque pastoso. Anche il gusto risulta di malto, con una luppolizzazione contenuta ma sufficiente a non farne risaltare troppo la dolcezza. La gradazione alcolica varia leggermente da regione a regione: 5-6%. In Austria il termine märzen non si riferisce alla tipologia ma alla gravità, e designa la birra che corrisponde alla nostra “normale”. In America invece lo stile märzen viene qualificato come octoberfest.

Antonio Mennella

Antonio Mennella

Nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e residente a Livorno. Laureato in giurisprudenza, è stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza (BZ), Livorno, Pisa, Prato. PUBBLICAZIONI Confessioni di un figlio dell'uomo - romanzo - 1975; San Valentino - poemetto classico - 1975; Gea - romanzo - 1980; Il fratello del ministro - commedia - 1980; Don Fabrizio Gerbino - dramma - 1980; Umane inquetudini - poesie classiche e moderne - 1982; Gigi il Testone - romanzo per ragazzi - 1982; Il figlioccio - commedia - 1982; Memoriale di uno psicopatico sessuale - romanzo per adulti - 1983; La famiglia Limone, commedia - 1983; Gli anemoni di primavera - dramma - 1983; Giocatore d’azzardo - commedia - 1984; Fiordaliso - dramma - 1984; Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana - 1989; L'Italia oggi - pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti - 2012; Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana - in due volumi - 2014; I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri - 2014; I nomi comuni derivati da nomi propri - 2015. BIRRA La birra, 2010; Guida alla birra, 2011; Conoscere la birra, 2013; Il mondo della birra, 2016; La birra nel mondo, Volume I, A-B - 2016; La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018; La birra nel mondo, Volume III, L-Q - 2019; La birra nel mondo, Volume IV, R-T - 2020; La birra nel mondo, Volume V, U-Z - 2021. Ha collaborato a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull'origine e la produzione della birra nel mondo.