Che cosa sono le Birre Open Source?
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Come nascono le birre open source?
La prima birra open source è stata inventata da un gruppo di studenti dell’Information Technology University di Copenhagen che nel 2005 hanno lanciato il progetto Vores Oel, la nostra birra, una birra la cui ricetta si ispira alla filosofia dei software open source.
Dunque una ricetta aperta, liberamente riproducibile e modificabile da chiunque. Questa idea è sfociata nel successivo progetto freebeer.org. Allo stesso tempo alcuni produttori conosciuti hanno deciso di rendere pubbliche con modalità diverse le proprie ricette.
Dove posso scaricare una ricetta di birra open source?
Ecco alcuni suggerimenti. Se hai qualche altro link da segnalare contattaci e aaggiorneremo quest pagina.
BrewDog
Cominciamo con gli scozzesi del BrewDog che hanno reso liberamente disponibili tutte le loro ricette, raccolte in un file pdf impaginato con cura, pronto per essere scaricato.
All’interno oltre 200 ricette delle loro birre, fin dall’apertura del birrificio, nel 2005. Ciascuna con l’indicazione degli ingredienti (comprese le quantità), temperature di ammostamento e fermentazione.
Per ogni birra vengono svelati i segreti della ricetta, per incoraggiare gli homebrewer a riprodurle.
Le Baladin
Anche il birrificio Baladin ha la sua ricetta open source, dal 2008.
Si chiama Open appunto, ed è conosciuta per essere la prima birra italiana a ricetta aperta, pubblicata sul sito del birrificio di Piozzo, con le istruzioni per riprodurla tale e quale dagli homebrewer. Lì troviamo anche altre ricette delle varianti che il birrificio produce ogni anno coinvolgendo il vincitore del concorso homebrewer indetto dall’associazione MoBI.
Il sito del Baladin riporta tutte le ricette di birre open tarate per 23 litri, da fare con procedimento All Grain. Di solito fanno una sola cotta fino a esaurimento scorte e poi passano a una nuova variante: Open Gold, Open White, Open Amber, Open Christmas ecc.
Yeastie Boys
È open source anche la ricetta della Digital IPA, creatura del birrificio neozelandese Yeastie Boys, una IPA brassata con abbondanti luppoli locali e destinata al mercato UK.
La ricetta, diffusa con licenza creative commons, è disponibile sul loro sito per permettere agli homebrewer di riprodurla come meglio credono.
Anche se è tarata sui 2.400 litri (“we brew 2,400L in NZ”), può essere “scalata” a piacere.
The White House
Ovviamente non potevano mancare gli americani.
Il Presidente Obama si è sempre dichiarato un appassionato di birre, così la cucina della Casa Bianca ha iniziato a produrre una Porter e una Ale, entrambe al miele: White House Honey Ale e White House Honey Porter.
Le ricette sono di pubblico dominio e si possono scaricare dal sito web della Casa Bianca, con tutte le indicazioni per rifarle.