Sfruttare al meglio gli scarti della lavorazione della birra
Indice dei contenuti
Promuovere la sostenibilità nel settore della birra: dal grano al bicchiere
Ieri ho pubblicato un comunicato su una piccola produzione di biscotti e cracker fatti con le trebbie e mi è venuto in mente questo articolo che avevo iniziato tanto tempo fa e poi non avevo finito. Invece l’argomento è interessante e molto attuale: dalla lavorazione della birra si ricavano tanti prodotti di scarto che possono essere riutilizzati e creare valore. Il mondo della birra ha una lunga tradizione nella ricerca delle applicazioni più convenienti di questi prodotti secondari. Il riutilizzo dei materiali è una pratica che in soldoni significa produrre meno rifiuti e alleggerire il nostro impatto sulle risorse del pianeta e sul clima. Tutte cosine di una certa urgenza.
Il Piano Verde dell’Unione Europea è una delle priorità Commissione Europea, in relazione agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Tra gli obiettivi del Piano Verde c’è arrivare a zero emissioni di gas serra nell’Unione entro il 2050, obiettivo che può essere raggiunto solo decarbonizzando il nostro sistema energetico.
Tutti devono fare la loro parte, anche il settore della birra. E The Brewers of Europe rappresenta una componente vitale di questa strategia ecologica. Infatti, la birra come industria produttiva abbraccia un ambito di attività che va “dalla pianta al bicchiere”: è al centro di un’economia circolare ed è interconnessa con molti altri settori. Se sfruttato bene, si tratta di un vantaggio per il pianeta e per chi lavora nel comparto.
—Leggi anche: Che cos’è The Brewers of Europe?
Non dimentichiamo – e come potremmo? – che negli ultimi anni a complicare le cose c’è stato il COVID-19 che ha causato danni enormi ovunque, compreso il settore della birra. Nonostante il comparto sia ancora in fase di ripresa dalla crisi, rimane prioritario l’impegno per la sostenibilità, fondamentale per una ripresa che sia anche e necessariamente “verde”.
La lavorazione della birra è un processo complesso che genera una serie di sottoprodotti. Se gestiti correttamente, questi scarti possono diventare risorse preziose invece che semplici rifiuti. In questo articolo, esploreremo in che modi gli scarti della birra vengono riutilizzati.
Cereali
Cereali dalla lavorazione della birra: una risorsa inaspettata. Uno dei principali sottoprodotti della produzione di birra sono i cereali nella forma di trebbie, i residui solidi che rimangono dopo che gli zuccheri e gli amidi sono stati rimossi dai chicchi. Questi cereali sono ricchi di fibre, proteine e minerali, e costituiscono all’incirca l’85% dei prodotti discarto, in altre parole di ciò che di solito consideriamo rifiuto.
C’è già una lunga tradizione di utilizzo delle trebbie come mangime per il bestiame che a quanto pare ne va ghiotto. Oggi però questi residui di cereali stanno trovando usi alternativi e innovativi. Talvolta vengono incorporati come ingrediente aggiuntivo nel pane, contribuendo a creare prodotti da forno più nutrienti e diversi dal solito. Inoltre, sono usati nella produzione di enzimi e acido ferulico, contribuendo all’industria alimentare e chimica. Le trebbie sono utilizzate persino nella produzione di: carta, mattoni ed etanolo di alta qualità per il carburante.
Lievito
Lievito dalla lavorazione della birra: oltre la fermentazione. Il lievito è un altro importante sottoprodotto della produzione di birra. Durante il processo di fermentazione, il lievito si moltiplica diverse volte, e sebbene una parte venga riutilizzata per successive fermentazioni, rimangono grandi quantità disponibili per altri scopi.
Oltre a essere essenziale per la produzione di birra, il lievito sta trovando altre applicazioni. Può essere utilizzato nell’industria alimentare come ingrediente per la produzione di pane e persino per creare snack nutrienti. Alcuni produttori hanno sviluppato snack per cani a base di lievito di birra. Una versatilità che apre le porte a nuove opportunità per sfruttare il lievito in modi che vanno oltre la birra stessa.
Birra in eccedenza
Un’altra risorsa spesso trascurata è la birra in eccedenza, ovvero le inevitabili perdite di birra durante il processo di produzione. Questa birra, che altrimenti sarebbe uno spreco, è in realtà un prodotto prezioso. Infatti, può essere utilizzata per migliorare il mangime per animali, contribuendo alla nutrizione del bestiame. Inoltre, può essere usata anche come fertilizzante, grazie all’alto contenuto di proteine che favorisce l’aumento della disponibilità di azoto nei suoli agricoli.
In conclusione, la gestione intelligente degli scarti della produzione di birra conviene
La gestione intelligente degli scarti della produzione di birra dimostra come il settore birrario stia abbracciando la sostenibilità in modi variegati. Il riutilizzo dei cereali, del lievito e persino della birra in eccedenza in una varietà di settori dimostra l’importanza di considerare gli scarti come risorse anziché rifiuti. Queste pratiche non solo riducono gli sprechi ma contribuiscono anche a promuovere l’efficienza e la sostenibilità in un’industria che continua a crescere. In un mondo sempre più attento all’ambiente, l’innovazione nell’utilizzo degli scarti della birra rappresenta un passo importante verso un futuro più verde e sostenibile.
—Leggi anche: Pannelli solari, cannabis, blue jeans. Come l’industria della birra artigianale americana diventa più sostenibile