Pitti Taste 2024 Firenze in foto
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I numeri impressionanti di Pitti Taste 2024
La diciassettesima edizione del Pitti Taste Firenze alla Fortezza da Basso, dal 3 al 5 febbraio 2024, è stata un successo. Ha visto l’affluenza di 8.250 operatori del settore, di cui 7.150 buyer, attirando un vasto pubblico internazionale, con la presenza di compratori provenienti da oltre 50 Paesi che hanno segnato un + 25%.
L’Italia ha registrato una crescita significativa, più di 6.400 compratori provenienti da tutte le regioni del Paese: nel complesso un aumento del 19%.
In totale, il Pitti Taste 2024 ha accolto ben 11.000 visitatori che si sono concentrati alla Fortezza da Basso, location a nostro avviso più azzeccata rispetto alla Leopolda dove storicamente si teneva la manifestazione. Da dopo la pandemia, infatti, la Leopolda era diventata troppo angusta sia per i visitatori che per gli espositori. Dunque, ben vengano i grandi spazi della Fortezza da Basso che hanno portato ad un aumento del numero di aziende che vengono a Firenze a presentare i loro prodotti.
Il claim del Taste diventa ancor più azzeccato: in viaggio con le diversità del gusto.
La birra artigianale al Pitti Taste 2024
La birra artigianale da sempre ha un ruolo importante al Pitti Taste. Quest’anno, se ho contato bene, tra gli espositori c’erano circa 23 aziende che commercializzano birra, tra cui diversi ottimi birrifici artigianali italiani e toscani. Il giro è stato interessante, ricco di scoperte e purtroppo non esteso quanto avrei voluto.
Mi ha fatto piacere riassaggiare le birre di Brùton, dopo il cambio di birraio (di cui ho appreso molto dopo, non son più sul pezzo…) diventa più anglosassone. Ho bevuto birre ottime servite da un Apo senza più la cresta! (Vedere le foto per credere!)
Idem per il Birrificio del Forte che a dicembre 2023, con Francesco Mancini, era stato protagonista anche dell’ultima serata di degustazione al Mercato Centrale. Al Taste ho assaggiato la Birra Santa e l’ultima sboccatura de Il Tralcio di cui ho poi comprato una bottiglia allo sfornitissimo shop della kermesse. Dopo ritorno sul perché di quello “sfornitissimo”.
Ho riscoperto due birrifici che mi sono piaciuti e che vorrei riassaggiare: Kbirr e Jester. Entrambi interessanti anche al di là delle birre. Kbirr, per i progetti che affiancano, coinvolgendo artisti e studenti. Jester, perché è un’impresa agricola, fanno anche il malto, e le birre sono ottime, anche se al Taste ne ho assaggiate solo un paio – come per Kbirr – e le voglio riprovare quando sarà possibile. Un altro birrificio interessante che voglio riprovare è l’irpino Ventitré e il foggiano Matà (non trovo il sito, scusate).
Manca roba? Sicuramente. Il Taste è una manifestazione molto grande e io ci sono andata con l’obiettivo di visitare un po’ di birrifici. A volerla vedere per intero e per bene, l’esposizione richiede un paio di giorni. C’è la parte di vino e distillati, per esempio, di cui personalmente non so nulla, però mi dicono che valga la pena farci un giro. (Link al sito del Pitti Taste di Pitti Immagine.)
Ma torniamo a quello “sfornitissimo” riferito allo shop del Taste. Mancavano tanti, troppi birrifici. Non so se per il resto delle categorie è stato altrettanto, però avrei preferito avere più birre da acquistare per riassaggiarle con calma.