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Mikkeller viene in parte acquisito da Carlsberg

Mikkeller è comparso all’improvviso sulla scena della birra quasi una ventina d’anni fa ed è rimasto per tanto tempo l’emblema del birrificio indipendente che cresce e si consolida come marchio e come prodotti grazie alla propria forza innvovativa.

Me lo ricordo questo birrificio appena nato che aveva stupito tutti con una serie di birre monoluppolo con cui ho passato tante serate ad assaggiare e a far pratica di degustazione. Era una serie di circa venti etichette che si chiamava “single hop”, alcune davvero buone, altre soprendenti e che abbiamo usato per fare innumerevoli eventi didattici e di alfabetizzazione birraria. Ma si parla di una vita fa.

Carlsberg acquisisce una quota del birrificio danese Mikkeller

Arrivo in ritardo, lo so, la notizia è di qualche giorno fa e ormai ne hanno parlato tutti. Ma tant’è.

Si parla di una quota di minoranza, un 20% che il gigante della birra Carlsberg ha acquistato da un fondo investitore, Orkila Capital, che comunque rimarrà azionista di Mikkeller. I dettagli finanziari dell’operazione non sono stati divulgati. Mikkel Bjergsø, fondatore e CEO di Mikkeller, continuerà a mantenere il controllo dell’azienda e saluta l’acquisizione con entusiasmo (vabbè).

“È una giornata importante per me”, ha dichiarato Bjergsø, che ha fondato Mikkeller nel 2006. “Per molti anni abbiamo offerto ai nostri clienti birre di qualità, ma ci è mancato un canale di vendita ben consolidato. Con l’apparato di vendita di Carlsberg, questa partnership ci offre l’opportunità di raggiungere molti più consumatori.”

L’accordo dovrebbe entrare in vigore nella seconda metà di quest’anno.

Peter Haahr Nielsen, CEO della divisione domestica di Carlsberg, descrive Mikkeller come “un marchio forte” dicendo che si tratta di un accordo che riguarderà solo la distribuzione delle birre e si impegnano affinché Mikkeller mantenga le sue caratteristiche peculiari, mentre la struttura di Carlsberg contribuirà alla crescita del marchio (vabbè).

Un paio di anni fa, in seguito alla crisi innescata dal covid, Mikkeller aveva annunciato il piano per chiudere birrificio e taproom in California, mettendo così un freno all’espansione internazionale. “Due anni di Covid e le difficoltà dell’attuale aumento dei costi” era stata la spiegazione fornita dall’Azienda. Di fatto, la rinuncia ad espandersi ulteriormente è stata interpretata come un altro segno del momento di contrazione che stava e sta ancora attraversando il mondo della birra indipendente —uso indipendente al posto di artigianale perché ritengo che in questa occasione sia più corretto. Tuttavia Mikkeller ha ancora locali all’estero, in città come Londra, Parigi e Tokyo. Dunque non è ancora arrivata la fine di un’era.

Tornando all’acquisizione di Carlsberg, sarà come dicono solo un accordo di distribuzione, oppure vedermo avverarsi quella che su questo blog chiamiamo la “profezia di Randy Moesher”?

Spiego. Qualche anno fa ho intervistato Randy Moesher e gli ho chiesto come vedesse l’acquisizione di Birra del Borgo che era avvenuta proprio in quel periodo. Nella risposta aveva spiegato quel che secondo lui sarebbe successo (per i prigri: risposta n.3). E in effetti poi è successo esattamente quel che Randy Moesher aveva previsto; non solo in quel caso, ma anche in altri che poi si sono susseguiti nel tempo. Dunque, vedremo.

 

Biglietto di Pinta Medicea in ciotola con orzo maltato

Pinta Medicea

La Redazione di Pinta Medicea. Birra artigianale, birra di qualità, birra italiana e cultura birraria. Network di eventi e comunicazione birraria (Linkedin).

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