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Jimmy Carter: l’uomo che ha cambiato la storia della birra artigianale

Jimmy Carter: il Presidente che legalizzò l’homebrewing e rivoluzionò la birra artigianale americana

Ieri è venuto a mancare Jimmy Carter che è stato il 39° Presidente degli Stati Uniti, tra la fine degli Anni Settanta e i primi Ottanta. Carter è morto all’età di 100 anni nella sua casa a Plains, in Georgia, ed è ricordato per il suo impegno a favore dei diritti umani e della pace mondiale, riconosciuto anche con il Premio Nobel.

Più modestamente, a noi interessa un aspetto meno noto della sua eredità, quello riguardante il suo lavoro per la legalizzazione dell’homebrewing, un passo fondamentale che ha portato alla rivoluzione della birra artigianale americana.

Un’America post-proibizionista e la birra casalinga

Fino agli Anni ’70, gli Stati Uniti portavano ancora i segni del proibizionismo, con leggi che rendevano illegale produrre birra in casa, anche per uso personale. I birrifici vendevano gli estratti di malto dichiarando che servivano “solo” per cucinare: era un espediente per aggirare i divieti e produrre birra casalinga clandestinamente.

Dunque, era illegale produrre birra a casa ma non venderne gli ingredienti per farla. Le birrerie stesse, strizzando l’occhio ai clienti, sulle confezioni di quegli estratti, spesso includevano istruzioni su cosa assolutamente non fare per evitare di produrre birra accidentalmente. Meraviglioso.

Ufficialmente, la produzione di birra era appannaggio delle grandi industrie, con le conseguenze sulla qualità dei prodotti che conosciamo bene. Tuttavia l’interesse per birre meno incolori e per gli stili europei c’era eccome, e fin dagli anni ’60, nonostante l’illegalità della pratica, iniziarono a sorgere club di appassionati di birra fatta in casa in tutto il paese. Una risposta spontanea all’uniformità della lager americana allora predominante. Uno di questi appassionati della prima ora era Charlie Papazian, per dire.

Questo era lo scenario che Jimmy Carter contribuì a rivoluzionare con soltanto una “firmetta”. Senza di lui, la birra artigianale negli USA potrebbe non esistere come la conosciamo oggi. Ma andiamo per ordine.

La legge HR 1337: il momento di svolta

Nel 1979, Jimmy Carter firmò la legge HR 1337, legalizzando ufficialmente l’homebrewing a livello federale. Finalmente si eliminavano le zone d’ombra o di illegalità intorno alla produzione casalinga di birra.

Questa decisione aprì le porte a un movimento di appassionati che avrebbe in pochi anni trasformato il panorama brassicolo americano e poi mondiale. Con quella firma Carter diede il via a una rivoluzione culturale, alimentando la passione di migliaia di aspiranti birrai. Ironia della sorte, si dice che fosse astemio.

L’impulso al movimento della birra artigianale

Oggi l’American Homebrewing Association dedica un articolo a Carter in cui lo ringrazia definendolo ‘an American homebrew hero’.

La firma della legge HR1337 ebbe, infatti, un impatto significativo che portò a un boom di birrai casalinghi; l’homebrewing si rivelò anche un hobby che apriva la mente a nuove prospettive di business.

Non furono pochi quelli che decisero di fare il gran salto e aprire un birrificio, o quelli che approfittarono dell’esperienza acquisita facendo birra in casa, per trovare nuovi sbocchi di lavoro in questo settore.

Nacquero molti birrifici artigianali che oggi sono diventati pilastri del settore. L’American Homebrewing Association stima che circa il 90% dei birrifici craft abbiano origine da homebrewer.

Il fratello, Billy Carter, e il fascino di Billy Beer

La passione per la birra era condivisa anche dal fratello minore di Jimmy, Billy Carter, che nel 1977 lanciò una sua marca di lattine: “Billy Beer”. Sebbene il prodotto non si fosse rivelato un successo commerciale, contribuì a mantenere alta l’attenzione pubblica verso la birra artigianale e l’homebrewing. Ancora oggi, le lattine di “Billy Beer” sono oggetti curiosi per i collezionisti, testimoniando un’epoca in cui l’industria brassicola americana iniziava a cambiare volto, a diventare un’altra cosa rispetto al passato.

Un’eredità duratura

La legalizzazione dell’homebrewing ha avuto un impatto duraturo sulla cultura birraria americana.

Prima del 1978, la produzione casalinga di birra era tecnicamente illegale, nonostante fosse una pratica diffusa. La firma del provvedimento da parte di Carter ha legittimato questa attività, portando alla nascita di associazioni come l’American Homebrewers Association e alla pubblicazione di riviste specializzate come “Zymurgy“.

Oggi, l’homebrewing è un hobby praticato da milioni di americani e ha dato origine a numerosi birrifici artigianali di successo. La legge di Carter non solo ha legittimato un’attività antica ma ha anche creato un movimento che ha cambiato per sempre la cultura birraria degli Stati Uniti.

La scomparsa di Jimmy Carter ci offre l’opportunità di riflettere sul suo lascito, non solo come statista e uomo di pace, ma anche come figura che ha, indirettamente, cambiato il corso della birra artigianale.


Video del WSJ. L’ex presidente Jimmy Carter ha avuto un ruolo importante nella creazione dell’attuale fiorente industria della birra artigianale. Le radici della birra artigianale risalgono alla produzione clandestina casalinga, legalizzata con un colpo di penna dal presidente Carter nel 1978.

[Foto dell’intestazione tratta dal blog.sscsinc.com e rielaborata da Pinta Medicea]

Biglietto di Pinta Medicea in ciotola con orzo maltato

Pinta Medicea

La Redazione di Pinta Medicea. Birra artigianale, birra di qualità, birra italiana e cultura birraria. Network di eventi e comunicazione birraria (Linkedin).

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