Dry January: benefici e critiche sul mese senza alcol
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Che cos’è il Dry January? Una pausa salutare dal consumo di alcol per iniziare l’anno con energie positive?
Dry January è un’iniziativa globale che invita le persone a non consumare alcolici per tutto il mese di gennaio.
Nato in Inghilterra nel 2013, questo movimento promuove una pausa dagli eccessi delle festività, offrendo un’opportunità per riflettere sul proprio rapporto con l’alcol.
L’obiettivo principale del Dry January è iniziare l’anno nuovo adottando uno stile di vita più sano, godendo degli eventuali impatti positivi sulla salute.
Il Dry January è stato inventato da un’associazione inglese di nome Alcohol Change UK che dagli anni Ottanta lavora ad iniziative per il consumo consapevole e dà supporto a chi ha problemi di alcolismo. Tutto con l’intento di arrivare a un consumo moderato, senza demonizzare l’alcol e chi ne fa uso.
Inoltre, una pausa temporanea di un mese può creare l’opportunità di rendersi conto del proprio rapporto con gli alcolici e magari agire di conseguenza.
Benefici del Dry January sulla salute
Partecipare al Dry January può portare numerosi benefici. Gli aderenti riportano spesso una maggiore energia, sonno di qualità, perdita di peso e una pelle più luminosa. Ma non è solo una questione estetica: rinunciare all’alcol anche per un breve periodo può ridurre i livelli di colesterolo, migliorare la funzionalità epatica e abbassare la pressione sanguigna.
L’iniziativa Dry January si è diffusa in tanti paesi del mondo, Stati Uniti compresi. Per gli americani è una “sobriety challenge” in cui ci si guadagna in salute fisica, mentale e, se si è particolarmente determinati, si acquisicono abitudini più sane per il resto dell’anno. Il New York Times dà addirittura una lista di consigli per come affrontare al meglio questo mese di sfida, tipo identificare i fattori scatenanti, trovare altre cose da fare, avvertire amici e famiglia che non si intende consumare alcol per un mese… Ok, fanno un po’ sorridere. Però danno l’idea di quanto si sia estesa questa usanza.
Il punto di vista del CAMRA
Anche il CAMRA promuove il consumo responsabile e riconosce gli effetti dannosi degli eccessi (e ci mancherebbe!).
Ma con molte differenze.
Infatti il CAMRA non crede che sfide come il Dry January rappresentino una soluzione al consumo dannoso di alcol; al contrario: certe iniziative nascondono il pericolo di poter diventare un pretesto per coloro che intendono demonizzarne il consumo in toto, ignorando il ruolo positivo che i pub svolgono nelle comunità locali.
Il CAMRA incoraggia un approccio più equilibrato: frequentare i pub anche durante il Dry January, magari optando per bevande analcoliche, per continuare a sostenere questi luoghi cruciali di aggregazione sociale.
Su questa scia il CAMRA ha iniziato il 2024 con un comunicato su Facebook dove sottolinea le ripercussioni sociali ed economiche di certe iniziative.
Gennaio è sempre un periodo in cui c’è meno lavoro per i pub e i club, e dal CAMRA notano come negli ultimi anni questa tendenza sia stata esacerbata dalle sfide di beneficenza che prevedono l’astensione dall’alcol per un mese.
Non c’è bisogno di specificare di nuovo che il CAMRA promuove il bere responsabile, tema che è al centro del suo lavoro e motivo per cui l’associazione celebra i pub e i circoli come il posto migliore dove consumare alcolici, ovvero in luoghi rilassati e sociali.
Nel Regno Unito il pub ha un ruolo determinante nel facilitare la socialità tra le persone, il nascere di nuove amicizie, combattere la solitudine. È il cuore della comunità, chi ha un pub di fiducia è più felice, più ottimista e meglio integrato nella propria collettività (lo dice una ricerca di Oxford).
In alcune remote comunità rurali britanniche il pub svolge servizi che mancano nella zona, come libreria, ufficio postale ecc.
— Francesca Morbidelli (@PintaMedicea) October 31, 2022
Nel caso del Dry January si tratta invece di combattere una narrazione che demonizza tutto il bere, narrazione che il CAMRA considera irresponsabile poiché impatta sul lavoro dei pub che arrivano a trovarsi in difficoltà in un periodo dell’anno già di per sé difficile.
Il CAMRA raccomanda di non criminalizzare l’alcol e di non abbandonare i pub. Invece di bere una pinta di birra, sidro o perry, suggeriscono di provare i drink analcolici, l’importante è continuare a sostenere il pub. (Qui sorrido come per i consigli del NY Times.) Questa può essere anche un’ottima occasione per rendersi conto del benessere derivante dal frequentare il pub o il circolo, indipendentemente dal fatto che le persone bevano alcolici. Il pub è infatti un luogo di aggregazione sociale, svolge un ruolo importante nelle comunità e nelle economie locali del Regno Unito.
Avevo letto mesaggi di questo genere anche l’anno scorso (non sto a ricercare, fidatevi) e mi avevano colpito perché non avevo idea che così tante persone seguissero il Dry January al punto di impattare sull’economia del pub e spingere il CAMRA a pronunciarsi in merito. È interessante notare come il Dry January sia diventato un appuntamento regolare che coinvolge sempre più persone.
La cosa che mi lascia perplessa è il suggerimento di andare al pub a bere analcolico. Fattibile, certo, ma sicuramente meno divertente. O forse per stare un mese senza tentazioni bisogna anche stare fisicamente lontano dal pub e da ‘certe’ amicizie?