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Intervista a Chris Williams, il nuovo direttore della World Beer Cup

Chris Williams è il neo direttore del concorso birrario World Beer Cup, qui ci racconta le novità e ci svela qualche retroscena

Lotte Peplow, è l’ambasciatrice in Europa della birra artigianale americana per conto della Brewers Association. In questa intervista al direttore del concorso appena nominato, Chris Williams, che rivela i retroscena dell’ormai annuale World Beer Cup.

Di Lotte Peplow (traduz. Francesca Morbidelli)

La World Beer Cup, organizzata dalla Brewers Association, l’associazione di categoria senza fini di lucro che rappresenta i piccoli e indipendenti birrifici artigianali americani, è spesso chiamata “Olimpiadi della Birra” ed è il concorso birrario più grande e competitivo al mondo. La WBC ha celebrato l’eccellenza della birra internazionale sin dal suo inizio nel 1996 e l’ultima edizione vanta ben 10.542 birre da 2.493 birrifici in rappresentanza di 57 paesi diversi.

Da quest’anno il concorso passa da appuntamento biennale a evento annuale. L’apertura delle iscrizioni per l’edizione 2023 è prevista a partire da novembre 2022. Tra le novità c’è la nomina del nuovo direttore del concorso: Chris Williams. Mi sono seduta con Chris per un’intervista esclusiva per comprendere meglio i motivi che rendono questo concorso così speciale.

GABF bicchieri

L.P. – Perché la World Beer Cup è diventata una competizione annuale?

C.W. – “Si trattava di dare soddisfare le richieste. Stavamo ricevendo una miriade di richieste da birrifici di tutto il mondo che chiedevano dell’apertura delle registrazioni al concorso e noi dovevammo rispondere che c’era da attendere un po’ perché avveniva solo ogni due anni. Con la decisione di passare ad edizioni annuali della WBC, stiamo cercando di soddisfare queste esigenze e siamo entusiasti  delle prospettive di crescita del concorso. Organizzare una competizione biennale è più facile dal punto di vista operativo, mentre farla una volta all’anno aiuta invece a mantenere l’interesse per il concorso vivo nella mente delle persone che così sono meno inclini a perdersi la scadenza. Sarà emozionante vedere che cosa questa nuova versione ci porterà di nuovo”.

L.P. – Ci sono molti concorsi di birra in tutto il mondo. Cosa c’è di così speciale nella World Beer Cup e perché i produttori di birra dovrebbero partecipare?

C.W. – “Essendo la più grande competizione al mondo, la WBC è anche la più competitiva. Ciò significa che riuscire a portare a casa una medaglia è una dimostrazione, a livello globale, che il tuo birrificio sta lavorando bene e stai producendo birra di livello mondiale. Sì, è difficile vincere perché è così competitiva, ma riuscire a conquistare un premio è una conferma di quanto sia straordinario il tuo birrificio nel produrre birra e questo è un riconoscimento molto prezioso. È poi interessante vedere i birrifici di tutto il mondo competere in stili internazionali o regionali che potrebbero portare un birrificio di un angolo remoto del pianeta a vincere una categoria inaspettata. Ad esempio, nel 2022 un birrificio colombiano ha vinto l’oro nelle “Speciality Saison”, e un birrificio messicano è stato premiato nelle “English Ale”.

L.P. – I produttori di birra spesso affermano che la qualità del feedback è solo una ragione per partecipare alla World Beer Cup. Per favore, puoi spiegare come funziona il feedback?

C.W. – “Il feedback completo è un altro aspetto di grande valore della World Beer Cup. Ogni birra passa attraverso più turni di valutazione e nel primo turno ogni giudice (solitamente 2-4 di loro) compila una scheda di valutazione incentrata su aroma, aspetto, sapore, equilibrio ecc. e scrive commenti, descrizioni stilistiche e un riassunto di come la birra si è distinta dalle altre durante la degustazione. Ciò significa che in una categoria con centinaia di birre in gara, ogni birraio saprà come si è comportata la propria birra e questo è un feedback molto prezioso. Oltre alle schede di feedback, i birrai ottengono anche un riepilogo di come è andata la birra durante i vari round. Ad esempio, in una grande categoria con cinque round, al birraio verrà detto fino a che punto è progredita la sua birra ed è un’informazione molto utile”.

L.P. – Come si scelgono i giudici?

C.W. – “Abbiamo un panel di giudici molto ampio, circa 800 nomi che turniamo tra la World Beer Cup e il Great American Beer Festival (GABF, che si tiene a Denver, in Colorado, ogni autunno). Cerchiamo di avere all’incirca il 12-15% di nuovi giudici ogni anno, per mantenere la giuria fresca, portare nuove prospettive, nuovi palati e per assicurarci di includere nei nostri panel i giudici più acclamati al mondo. Ovviamente non tutti gli 800 giudici sono attivi, ne servono dai 250 ai 300 per ogni World Beer Cup. Nel mio nuovo ruolo di direttore della competizione, sono responsabile della selezione dei giudici da un elenco di produttori di birra, esperti sensoriali, fornitori, scrittori e consulenti riconosciuti a livello internazionale che vengono selezionati sulla base di: a) formazione sensoriale formale; b) precedente esperienza di valutazione birre in panel o concorsi; c) contegno durante il giudizio; d) conoscenza degli stili di birra e del processo di produzione; e) industria e riconoscimento tra pari.

Nel 2022 i giudici provenivano da 28 paesi – il 32% al di fuori degli Stati Uniti – in leggero calo rispetto agli anni precedenti a causa delle restrizioni di viaggio causate dalla pandemia. Adesso sto spingendo affinché il numero dei paesi di provenienza dei giudici ritorni ad aumentare, cercando di raggiungere il 50-60% nei prossimi anni. La prospettiva internazionale e il palato dei nostri giudici è inestimabile, specialmente per quanto riguarda i giudici appartenenti a nazioni da cui ha avuto origine lo stile della birra.
La mia sfida più grande è avere il giusto numero di giudici da tutto il mondo. Negli ultimi due anni è stato difficile per le persone viaggiare, ma ora le cose stanno cambiando”.

Vincitori alla World Beer Cup
Due vincitori alla World Beer Cup

L.P. – Quanti paesi partecipano alla World Beer Cup e come riesci a raggiungere ogni angolo del mondo della birra?

C.W. – “Pre-pandemia abbiamo avuto il numero impressionante di 65 paesi in gara, per diminuire leggermente nell’edizione 2022 a causa delle persistenti restrizioni pandemiche e della difficoltà della logistica. Tuttavia speriamo di arrivare fino a 65 paesi e forse espanderci oltre la settantina a tempo debito. Abbiamo un’ottima strategia per puntare a mercati diversi e siamo entusiasti all’idea di ampliare il numero di paesi partecipanti. Stiamo lavorando su campagne di marketing, social media, partnership con pubblicazioni internazionali, attività intraprese dal nostro programma di sviluppo delle esportazioni e altro ancora per diffondere il messaggio”.

L.P. – Quali criteri vengono utilizzati per giudicare alla World Beer Cup?

C.W. – “La World Beer Cup viene giudicata secondo le linee guida di stile della Brewers Association. Si tratta di descrizioni degli stili di birra che vengono usate come punto di riferimento sia dai produttori, sia dagli organizzatori di concorsi. Vengono riviste ogni anno e rispettano la diversità della birra in tutto il mondo. Io collaboro con il Comitato Tecnico della Brewers Association per decidere le linee guida di ogni competizione. Le esaminiamo a ogni ciclo di concorsi, modificandole dove necessario, ad esempio, potremmo avere una categoria con pochissimi partecipanti e decidere di trasformarla in qualcos’altro. Alcuni stili entrano nelle nostre linee guida in base all’interesse, alla popolarità e altri invece li scegliamo in base alle tendenze del settore”.

L.P. – Farai qualcosa di diverso nel tuo nuovo ruolo?

C.W. – “Non subito. Intanto voglio assicurarmi che operiamo al meglio e al momento disponiamo già di un ottimo modello di concorso, sia per il modo in cui è strutturato sia per come funziona a livello operativo. Tuttavia, so che ci sono sempre margini di miglioramento e questo è probabilmente il mio obiettivo più grande per le prossime una o due edizioni della World Beer Cup e del GABF.
Il giudizio online e digitale è un’area in cui stiamo cercando di progredire. Ci stavamo già lavorando, ma tutto si è rallentato durante la pandemia. Ora l’intenzione è di convertirci completamente al digitale a cominciare dalla World Beer Cup 2024. Non vogliamo muoverci troppo velocemente, soprattutto viste le dimensioni e la portata della competizione – tutti devono essere pronti, ma sarà emozionante quando lo faremo!

Chris Williams
Chris Williams, il direttore della World Beer Cup

Oltre a organizzare e selezionare i giudici, metto insieme anche il programma del concorso che è un po’ come fare un gigantesco puzzle, scegliendo quale birra viene giudicata da chi e quando, e supervisiono anche il team operativo. Il nostro responsabile della cantina Mike Aronson, si occupa della squadra di volontari che ricevono le birre, disimballano e le smistano in 103 categorie di giudizio individuali. L’assistente manager di gara, Kristine Latham, gestisce la nostra squadra di steward e capitani di tavolo, responsabili di far arrivare le birre ai tavoli dei giudici. Parliamo di 10-11.000 birre e oltre 60.000 singole bottiglie o lattine che devono essere tutte smistate a mano e l’intero processo di smistamento richiede oltre 6.000 ore di volontariato. L’organizzazione dello smistamento è fondamentale per garantire che tutte le birre iscritte raggiungano correttamente i giudici. La World Beer Cup ha continuato a crescere di circa il 10% a ogni edizione, rendendone l’organizzazione di volta in volta sempre più impegnativa”.

L.P. – Cosa facevi prima del tuo nuovo ruolo?

C.W. – “Sono stato con la Brewers Association negli ultimi 13 anni, iniziando come stagista. Nel giro di due anni sono passato al settore dell’organizzazione di eventi e negli ultimi cinque anni sono stato “senior event manager”. Questo mi ha permesso di interagire con i birrifici aiutandoli a gestire le loro iscrizioni alla World Beer Cup e al GABF. Ho molta esperienza nel lavoro con i birrifici, perciò è stato un passaggio facile diventare direttore del concorso, ho sentito di essere particolarmente adatto per questo lavoro”.

L.P. – Cosa ti piacerebbe fare dopo?

C.W. – “Quando avrò più tempo vorrei giudicare più gare di birra in giro per il mondo e completare il mio esame di Maestro Cicerone. Ero solito fare la birra fatta in casa e un giorno riprenderò anche quella”. (Nota, Chris è impegnatissimo con il suo nuovo ruolo e in più ha due bambini piccoli a casa).

Come partecipare alla World Beer Cup per i birrifici italiani

I birrifici sono invitati a presentare le iscrizioni alla World Beer Cup 2023. Le iscrizioni sono aperte dal 1 al 14 novembre 2022, e i premi saranno consegnati il ​​10 maggio 2023 durante la prossima Craft Brewers Conference a Nashville, Tennessee, dal 7 al 10 maggio 2023. I birrifici italiani devono inviare le iscrizioni all’hub di consolidamento ufficiale di Milano, in Italia, dove le birre saranno pallettizzate e spedite per via aerea negli Stati Uniti a spese della Brewers Association. La Brewers Association si occuperà di tutto lo sdoganamento e delle pratiche burocratiche e manterrà le celle frigorifere per tutto il viaggio.
Maggiori informazioni su worldbeercup.org.

 

Di Lotte Peplow [Traduzione di Francesca Morbidelli.]

Lotte Peplow

Lotte Peplow

Lotte Peplow è l'ambasciatrice della birra americana in Europa per la Brewers Association e vive nel Regno Unito. È certificata Cicerone®, Sommelier di birra accreditata BDI, giudice internazionale, grande esperta e appassionata di abbinamenti tra birra e cibo!