Birrifici artigianali: da oggi il via alle domande per ottenere i contributi a fondo perduto
Da oggi le imprese brassicole potranno richiedere il contributo a fondo perduto previsto dall’emendamento al Decreto Sostegni-bis che stanzia 10 milioni di euro per sostenere la birra artigianale italiana. Il contributo è di 0,23 centesimi per ogni litro prodotto, i birrifici potranno presentare domanda fino 18 febbraio 2022.
Di seguito il comunicato stampa dell’On. Chiara Gagnarli in cui spiega le altre misure dispiegate per aiutare il settore brassicolo italiano che durante la pandemia ha registrato cali fino al 90% sul fatturato dei piccoli birrifici artigianali.
Comunicato stampa
CONTRIBUTI PER 10 MILIONI DI EURO PER LA BIRRA ARTIGIANALE, DA DOMANI IL VIA ALLE DOMANDE
19 gennaio – “A partire da domani, le imprese brassicole potranno richiedere il contributo a fondo perduto previsto dal nostro emendamento al Decreto Sostegni-bis, con cui abbiamo stanziato 10 milioni di euro per sostenere la birra artigianale italiana. Il contributo è pari a 0,23 centesimi per ogni litro prodotto e preso in carico nel registro annuale di magazzino nel 2020 o nel registro della birra condizionata. Le imprese produttrici potranno presentare domanda sino al prossimo 18 febbraio, come stabilito dal decreto del Ministero dello Sviluppo economico”. Lo dichiara la deputata Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in commissione Agricoltura.
“La pandemia e le restrizioni imposte alla ristorazione – aggiunge – hanno comportato ingenti perdite per il comparto brassicolo italiano che ha subito una forte battuta d’arresto dopo anni di fermento. Il calo registrato ha raggiunto picchi addirittura del 90 per cento sul fatturato. Per sostenere le imprese abbiamo messo in campo diverse misure: dall’esonero contributivo per 10 mensilità per i dipendenti, al ristoro sulla perdita del volume d’affari, ai 3,5 milioni di euro per le politiche di filiera e il finanziamento di impianti produttivi nonché con l’ulteriore riduzione delle accise per il 2022 nell’ultima Legge di Bilancio” conclude.
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