Le pinte ordinate nei pub UK saranno accompagnate dal conteggio delle calorie
Con la riapertura dei pub in Gran Bretagna c’è un’altra micro-polemica che coinvolge la birra, per la precisione le catene di pub più grandi.
Dagli uffici del Ministero della Salute è infatti trapelato un documento del Governo dove si propone l’obbligo di segnalazione della quantità di calorie contenute nelle birre (e vino, liquori…), spillate nei pub più grandi del Regno Unito.
Il Sun ha riportato la notizia denunciando, con polemica, la trasformazione del Governo inglese in uno “stato-balia” di cui nessun Brit ha bisogno. Le stesse cifre del governo dicono che sarà una botta da 92 milioni di sterline per l’industria degli alcolici, già devastata dal covid e che “i benefici per i consumatori non sono stati ancora quantificati”.
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Anche se la cosa, in teoria, dovrebbe riguardare solo i grandi marchi e i grandi pub, è interessante vedere se e come si svilupperà (la questione ricorre anche in altri ambiti, in Europa se ne sta discutendo già da un po’). L’iniziativa viene interpretata come un modo per danneggiare ulteriormente un settore già messo in ginocchio dal covid e che ha appena ricominciato a lavorare.
L’associazione di categoria dei pub inglesi – BBPA – la definisce una proposta oltraggiosa, uscita nel momento più sbagliato, in cui non è il caso di onerare i pub con ulteriori normative costose che potrebbero allontanare i clienti: “I britannici hanno passato mesi senza poter andare al loro pub preferito. È stata dura sia mentalmente che socialmente. Lasciate che adesso ricomincino a divertirsi di nuovo e lasciate che i locali si rimettano in sesto. Dobbiamo ricordare che dopo tanto isolamento forzato, il pub avrà da svolgere un ruolo importante per affrontare la solitudine e migliorare la salute mentale delle persone”.