Birra dell’Anno 2021: resoconto, foto e ringraziamenti
A fine luglio si sono svolte le degustazioni per Birra dell’Anno 2021, il concorso di Unionbirrai dedicato alle birre artigianali italiane, arrivato alla sedicesima edizione.
Siamo in un anno particolare con tante cose diverse rispetto al passato, così anche lo storico concorso che premia le migliori produzioni di birra artigianale e indipendente fatte in Italia, ha dovuto adattarsi allo Zeitgeist creato dalla pandemia.
Il primo cambiamento è stato nella veste grafica, con un nuovo logo più moderno e d’impatto (anche se ero affezionata al vecchio, che te lo dico a fare?). In giuria la novità è stata l’adozione dei becher, i “bicchierini” da degustazione che hanno sostituito i mini teku dell’anno scorso.
C’eravamo, infatti, lasciati a febbraio 2020 con Birra dell’Anno che aveva fatto appena in tempo a svolgersi normalmente prima dell’esplosione del covid-19 e del primo lockdown. Un bel po’ straniante a ripensarci e a rivedere le foto.
Quest’anno, per la prima volta lontani da Rimini, le degustazioni sono svolte a Vignola in provincia di Modena, in un grande hotel appena fuori dal paese, riservato da Unionbirrai per poter di lavorare in tranquillità.
Il periodo delle degustazioni è stato spalmato dal 19 al 31 del mese, anziché nei due giorni fitti fitti che hanno sempre caratterizzato tutte le edizioni precedenti.
La premiazione invece sarà in differita, a fine mese, martedì 31 agosto 2021 durante la prima giornata del Cibus —Salone Internazionale dell’Alimentazione, a Parma.
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Birra dell’Anno 2021: i numeri
Vediamo i numeri di quest’anno che trovo interessanti perché, contestualizzandoli, portano a ulteriori riflessioni: 1599 birre artigianali, 207 birrifici, 45 categorie e 60 giudici coinvolti nelle degustazioni.
I giudici perlopiù italiani, con qualche presenza Europea. Per forza di cose mancava il resto del mondo a dare quel valore aggiunto in più.
Li trovo numeri molto alti per il periodo che stiamo attraversando. Tuttavia, se confrontati con gli anni passati, fanno un po’ riflettere perché quest’anno ci sono state oltre 500 birre in meno, in un concorso che di anno in anno, numeri alla mano, è sempre cresciuto costantemente.
C’è di bello che le giurie hanno potuto lavorare con tutte le cautele del caso e con una tranquillità che non che non avevo mai sperimentato prima a Birra dell’Anno.
Le nuove categorie
Le categorie in gara sono arrivate a 45, tre in più dell’anno scorso. Per i curiosi le nuove categorie sono: Italian Pils, India Pale Lager e Sour Fruit Beer.
La premiazione si terrà a fine mese a Parma, dove troveremo anche una bella partecipazione di birra artigianale italiana accanto alle altre eccellenze enogastronomiche che animano il CIBUS.
Personalmente ho trovato un buon livello nelle birre degustate, al netto delle condizioni (fine luglio!) e del caldo —sorry per l’ovvietà, ma devo, sennò tempo cinque minuti e mi arriva il messaggio dove mi si fa notare che faceva tanto caldo quando abbiamo degustato e… ecc.
Le birre erano conservate al fresco in un altro punto di Vignola e venivano trasferite volta volta all’hotel.
Ringraziamenti
Vorrei ringraziare Unionbirrai e Simone Monetti, per avermi invitata ancora una volta a far parte della giuria, ma soprattutto per aver organizzato così bene il concorso delle birre artigianali italiane che quest’anno è stato mandato avanti soltanto dal nocciolo duro dei volontari Unionbirrai, senza gli aiuti esterni che abbiamo avuto a disposizione nelle altre edizioni.
Le foto di Birra dell’Anno 2021
Album online delle foto di Birra dell’Anno 2021.