In Belgio birra e cioccolato dichiarati beni essenziali
Durante l’emergenza COVID-19 il Belgio ridefinisce la nozione di bene di prima necessità includendo la birra e il cioccolato tra gli alimenti essenziali. Una scelta in linea con la cultura belga, ma che non aveva precedenti fino alla pandemia. Ciò ha premesso ad alcuni negozi di rimanere aperti durante il lockdown.
Il cioccolato prodotto in Belgio è famoso in tutto il mondo. I negozi di cioccolatini sono stati autorizzati a rimanere aperti durante il blocco, invece altri negozi definiti “non essenziali” sono stati costretti a chiudere.
Anche “l’altro” prodotto tipico del Belgio – la birra – ha continuato ad essere venduta durante il lockdown, attraverso i punti vendita autorizzati.
Good news for chocolate and beer lovers in Belgium as the country has now listed these two items as “essentials”. This means, all the stores selling these items can remain open during the restrictions imposed in the European country. @SaroyaHem tells you more pic.twitter.com/nlsaSwT16S
— WION (@WIONews) December 30, 2020
Scopro che il primo beershop al mondo è nato in Belgio e la cosa non mi stupisce affatto. Si chiama Beer Mania, ha aperto negli Anni ’80 a Bruxelles. A causa del virus il bar ha dovuto chiudere, ma la bottiglieria è rimasta aperta, anche con meno gente in giro. Il titolare, intervistato da WION, racconta di aver continuato a lavorare perché la birra è parte della cultura Belga.
C’è da dire che stessa cosa è successa – e succede – anche in Italia, ma in modo “involontario” —figuriamoci. Da noi i beershop (non so se tutti o una parte, ho parlato solo con alcuni gestori toscani) condividono il codice ATECO con i negozi di alimentari, perciò hanno il permesso di rimanere aperti durante lockdown e zone rosse.
Se avete un beershop nelle vicinanze fateci un salto. Senza togliere nulla al cioccolato, non c’è niente di meglio per accompagnare una serata di una bella birra.
[Foto di David Greenwood-Haigh su Unsplash.]