Coronavirus vs Birra Corona uno a zero
Il Gruppo Mondelo è il colosso proprietario del popolare marchio Corona (nonché di tanti altri), la birra nella bottiglia trasparente prodotta in Messico e venduta in tutto il mondo. Ai corsi di degustazione se ne parla sempre, in quanto portatrice sana di gusto luce.
Qualche giorno fa, su richiesta del Governo messicano, la produzione di birra Corona è stata sospesa a causa della pandemia. Uno stop alle attività non essenziali che riguarda tutto il Paese e fa parte delle misure di contenimento del contagio. In questi giorni provvedimenti simili sono in vigore pressoché dappertutto nel mondo.
Ma la birra Corona non se la stava passando benissimo in quanto ha la sfiga di condividere il nome con quello del virus che ci sta sconvolgendo le esistenze.
Che le due cose non c’entrino nulla l’una con l’altra è lapalissiano. Tuttavia i consumatori hanno iniziato a fare confusione, a sviluppare diffidenza fino a rifiutarsi di acquistarla e a dichiarare di non aver intenzione di comprarla nell’immediato futuro. Basta dare un’occhiata ai trend di Google per rendersene conto.
Di solito non parlo quasi mai dei marchi industriali, ma la vicenda svela un aspetto dell’epidemia di covid-19 che va oltre il surreale e di cui voglio lasciare traccia su queste pagine.