Come comincia una rivoluzione? Birra artigianale italiana la #rivoluzionenelbicchiere
Un paio di giorni fa Unionbirrai ha rilasciato un bellissimo spot/tributo alla birra artigianale italiana. Arrivo un po’ tardi, lo so, ne hanno parlato già tutti, ma vale la pena soffermarsi perché è un bel progetto, realizzato davvero bene.
Girato dal regista Mattia Fiumani con la collaborazione di personaggi noti del mondo della radio e della tv: Franz del duo Ale&Franz, la Iena Sebastian Gazzarrini, Fabio Alisei e Pippo Palmieri dello Zoo di 105, lo scrittore e opinionista sportivo Giorgio Terruzzi, la speaker radiofonica e attrice Micol Ronchi e il conduttore di Radio Freccia Matteo Campese. Tutti nomi accumunati dalla passione per la birra artigianale, leggo nella nota diffusa da UB.
Come comincia una rivoluzione?
Comincia da uno stile, da una storia, da una squadra.
Ogni birra ha un’anima e la nostra è 100% indipendente artigianale.
Stile, storia e squadra. Il video racconta ciò che rende unica la birra artigianale: “il rispetto della tradizione, la passione e la tecnica che identificano ogni birraio e il lavoro di squadra quotidiano all’interno dei singoli birrifici”.
Mi piace il concetto di squadra anche al di fuori della singola realtà produttiva. L’antico motto “l’unione fa la forza” è a mio avviso il senso più profondo di Unionbirrai; i microbirrifici acquistano un peso diverso se creano sinergie.
Il video dura un minuto tondo e nasce da un’idea di Giampaolo Sangiorgi – Monarca del Birrificio Lambrate che da quest’anno guida il gruppo “eventi, marketing e comunicazione” di Unionbirrai.
“Il messaggio del nostro video è provocatorio, ma reale – spiega Giampaolo – La vera birra non è quella prodotta dai grandi marchi industriali, ma quella artigianale, frutto del lavoro di oltre 800 piccoli birrifici indipendenti. Sono loro i maestri del bere, che ogni giorno si rimboccano le maniche per portare nel nostro bicchiere un prodotto di qualità superiore, che ha saputo rivoluzionare il mondo della birra italiana”.
Il precedente della BA
L’anno scorso la Brewers Association ha fatto la stessa cosa: un bellissimo spot – I Am Indipendent – che è passato sulle reti nazionali americane. Se per un piccolo birrificio è praticamente impossibile pagarsi degli slot televisivi importanti, la cosa diventa più accessibile in un progetto condiviso come questo. Nel 2019 se ne parlò a Rimini in un incontro con i birrai americani, dopo aver assistito alla presentazione del loro spot, scrissi:
Questo è istruttivo, se si pensa che un birrificio piccolo non ha le risorse per aggredire commercialmente un big, ma insieme possono diventare qualcosa di grosso, e il metodo per agire tutti assieme potrebbe essere proprio il marchio condiviso Indipendente Artigianale. Spero che Unionbirrai prenda spunto per iniziative del genere, ritagliandosi il ruolo di coadiuvante nel marketing della birra artigianale nazionale. [continua]
Per adesso il “nostro” video sta passando nei canali social di Unionbirrai. Tuttavia, come auspica anche Cronache di Birra, spero che incontri la diffusione più ampia possibile sui media mainstream. L’aver scelto personaggi con un background di radio e tv, secondo me aiuta. Intanto ecco il link di YouTube, cerchiamo di diffonderlo il più possibile.
Unionbirrai sta facendo un grande lavoro di valorizzazione delle birre di qualità, indipendenti e artigianali dei piccoli birrifici italiani. Da poco ha lanciato il portale indipendenteartigianale.it in cui si possono individuare i microbirrifici e i pub garantiti dall’Associazione che producono o servono birre artigianali indipendenti.