Birra del Carrobiolo
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Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Birra del Carrobiolo (Fermentum), Monza
Microbirrificio, in provincia di Monza e Brianza, nato nel 2009 e conosciuto anche come Piccolo Opificio Brassicolo del Carrobiolo. Si trova nel convento dei barnabiti, in piazza Carrobiolo, risalente al 1571 e quindi sotto la protezione delle belle arti.
O.G. (Original Gravity), denominatore comune delle birre, vuol essere un omaggio al passato da homebrewer di sette amici i quali, provenienti da diverse esperienze ma accomunati dalla passione per la birra artigianale, aprirono il birrificio coinvolgendo nel progetto padre Davide Giuseppe Noè Maria Brasca.
C’è da precisare che l’idea partì appunto da padre Davide e da un laico da anni collaboratore della comunità conventuale, Pietro Fontana (il mastro birraio). Mentre il progetto intendeva far rivivere la Birra Monza di un secolo fa, di cui rimane soltanto una cartolina storica conservata nella collezione di Ambroeus (al secolo Ambrogio Beretta) e la pubblicità su un giornale dell’epoca, La Patria.
La produzione ha raggiunto i 250 ettolitri annui. Ogni birra contiene una percentuale di frumento locale, quello del progetto “Spiga & Madia”, filiera corta del grano in piena Brianza. Gran parte degli utili vanno ai barnabiti, impegnati in opere socio-educative e spirituali.
Fino al mese di novembre del 2014, un solo giorno alla settimana apriva, nel convento, uno spaccio per la vendita diretta; anche se i consumatori preferivano comprare al bar del Cinema, ai pub, ai ristoranti, soprattutto ai gruppi d’acquisto solidali. Proprio per i Gas era stato pensato non solo un prezzo agevolato ma uno ancora più basso “a servizio zero”. Se ciascuno si lavava le proprie bottiglie e imbottigliava per sé, si risparmiava sul vetro e sull’etichetta, sullo spazio per far rifermentare le bottiglie e sul lavoro.
Poi, non lontano dal convento, nella centrale piazza Indipendenza, fu aperto un brewpub con cucina annessa; mentre l’impianto del vecchio birrificio veniva destinato a collaborazioni, produzioni sperimentali e one-shot. Non solo, fu anche effettuato un completo restyling delle etichette.
Le birre del Carrobiolo
Birra del Carrobiolo Tripel (O.G. 1085), abbazia tripel di colore oro antico (g.a. 9%). Realizzata con cinque cereali (malto d’orzo e di segale, avena, grano saraceno e frumento brianzolo), rifermenta in bottiglia con miele locale. La schiuma emerge densa e abbondante, stabile e aderente. L’olfatto propone, nella sua intensità elevata, eleganti profumi con il predominio del fruttato. Il corpo medio fiancheggia un gusto morbido e piacevole: subito dopo l’impatto secco e frizzante si fanno strada note dolci di malto. Il finale speziato e persistente prepara un lungo retrolfatto con deliziose suggestioni secche e amarognole.
Birra del Carrobiolo Brown Ale (O.G. 1048), brown ale di colore ambrato carico, quasi tonaca di frate, con riflessi rosso rubino (g.a. 4,9%). La schiuma beige chiaro fuoriesce fine, cremosa, stabile. Il profumo intenso esprime decise note di frutta matura e secca, nonché di caramello. Al palato, una media pienezza, dolce e caramellosa, sfocia in un persistente finale a malapena amaro. Dal retrolfatto esalano piacevoli sensazioni di caffè e affumicatura.
Birra del Carrobiolo Pils (O.G. 1056), pilsner. Si presenta limpida, di colore giallo dorato, con il naso erbaceo, corpo medio, gusto dominato dal luppolo su note di fondo maltate, retrolfatto lievemmente secco che richiama il rampicante (g.a. 5,3%).
Birra del Carrobiolo Weisse al Farro (O.G. 1043), witbier di colore giallo pallido e dall’aspetto opalescente (g.a. 4,7%); ottenuta con farro di provenienza brianzola. La spuma, di grana minuta, si rivela stabile e aderente. L’olfatto è caratterizzato da profumi di banana e cereali, non senza un richiamo di spezie. Al palato, la dolcezza iniziale del malto cede presto il passo alle note pungenti del farro che armonizzano con il delicato amarore del rampicante.
Birra del Carrobiolo APA (O.G. 1047), american pale ale di colore dorato carico (g.a. 4,8%); l’ultima nata. La forte effervescenza genera una ricca schiuma, sottile e cremosa, di lunga durata. L’olfatto eroga profumi floreali e di agrumi, non così intensi ma persistenti. Il corpo appare pieno, denso; com’è notevole l’equilibrio gustativo tra cereale e amaricante. Il finale, decisamente asciutto e pulito, introduce un sufficiente retrolfatto dalle suggestioni erbacee.
Birra del Carrobiolo Coffee-Brett Imperial Stout, imperial stout tipicamente nera con schiuma beige (g.a. 10,5%); realizzata con il caffè al posto del luppolo e inoculo di Brettanomy-ces in fermentazione. La schiuma fuoriesce imponente, soffice e cremosa. L’aroma si diffonde con l’invitante fragranza di caffè, tostatura, radice. Il corpo pieno scivola in bocca fresco, di una morbidezza quasi burrosa; mentre le fini note amare del luppolo aleggiano sul robusto fondo tostato. Il finale sopraggiunge piacevolmente secco, anche se non dura molto.
Birre Carrobiolo stagionali
Birra del Carrobiolo Estiva (O.G. 1045), kölsch di colore oro pallido (g.a. 5%); disponibile solo nei mesi estivi. Ha il tipico aspetto velato della birra artigianale, olfatto fresco e fruttato, corpo leggero, gusto secco e morbido in perfetto equilibrio, retrolfatto abbastanza persistente.
Birra del Carrobiolo O.G. 1111, potente smoked beer invernale di colore marrone con qualche riflesso rossastro (g.a. 13%); con utilizzo di malti torbati. Straordinariamente rotonda, esibisce deliziose note di malto e di liquirizia e tocchi di mela verde, lungo finale asciutto e cordiale. Il retrolfatto è tutta un’armonia, con irresistibili sensazioni di frutta secca avvolte in un caldo alone.
(N.d.R. Le foto sono prese dai profili social dell’azienda.)