Microbirrifici italiani: Il Birrificio Artigiano
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Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Bientina/Pisa
Brewpub in provincia di Pisa, nato nel 2003 come piccola cooperativa femminile. Responsabile e mastro birraio è Rosa Gravina, formatasi presso il birrificio Lambrate di Milano che peraltro le ispirò la tesi di laurea. In un secondo momento si aggregarono: Micaela de Vita, Davide Meani, Alessio Pontiggia e Giuseppe Granello.
L’attività principale consiste nel produrre e commercializzare, tramite il punto di mescita Orzobruno, nel centro storico di Pisa, la birra cruda, non filtrata e senza conservanti. Diverse iniziative connesse, come corsi per homebrewer e di degustazione, sono volte alla diffusione della cultura birraria artigianale.
La produzione, di mille ettolitri all’anno, contempla solo la fermentazione alta e la spina.
Le birre
Birrificio Artigiano Pianosa, golden ale bionda per l’estate, dall’aspetto alquanto torbido (g.a. 4%); la prima realizzazione. La spuma si leva fine e spessa, tenace e aderente. L’attraente finezza olfattiva elargisce profumi fruttati e dolciastri, con ben percettibili sentori di spezie. Il corpo mostra una struttura adeguata. Il sapore di frutta viene supportato da un leggero carattere mieloso. Nel finale subentra il luppolo, con un taglio secco molto deciso di amarore; ma nella discreta persistenza retrolfattiva ritornano nette le impressioni dolci.
Birrificio Artigiano Martesana, kölsch di colore oro chiaro (g.a. 5%). Quantunque sia un prodotto artigianale nemmeno filtrato, presenta una sorprendente limpidezza. L’aromatizzazione avviene in tre tempi, con luppoli tedeschi. Con una media effervescenza, la spuma sale fine e spessa, di pregevole tenuta e aderenza. L’intensità olfattiva risulta elevata, con aromi che svariano dal luppolo erbaceo al malto dolce. Il corpo, medio-leggero, e di tessitura oleosa, sostiene a meraviglia un gusto dominato da note amare su fondo squisitamente fruttato: l’equilibrio giusto per un’ottima bevibilità. Anche il finale si propone abbastanza equilibrato, con erba, grano, paglia, biscotti secchi. Dal corto retrolfatto si levano invece languide suggestioni dolceamare.
Birrificio Artigiano Gorgona, belgian strong golden ale di colore oro carico con riflessi tendenti all’ambra e dall’aspetto nebuloso (g.a. 7,1%). L’aromatizzazione avviene in due tempi, e con altrettante varietà di luppolo tedesco. La carbonazione è abbastanza morbida; la spuma bianca, cremosa ma non così tenace. L’attraente finezza olfattiva dispensa insistenti profumi erbacei, di malto, miele, lievito piccante. In un corpo dalla notevole struttura, alquanto appiccicosa, l’alcol può facilmente esprimere la propria forza, che accarezza il palato per l’intera corsa sotto l’egida di un gusto intenso ed equilibrato, tra note dolci, amare, acidule. Solo nella lunga persistenza retrolfattiva, dopo un corto finale sorprendentemente erbaceo e fruttato, si rompe in certo qual modo l’armonia tra il cereale e l’amaricante, allorché quest’ultimo riesce a liberare una sottile e intrigante punta di amaro che sovrasta la sonnolenta dolcezza.
Birrificio Artigiano Valdera Rossa, amber ale di colore ambrato tendente al rubino e dall’aspetto leggermente velato (g.a. 5,2%). Viene aromatizzata in tre tempi, con luppolo tedesco e inglese. Con una morbida effervescenza, la schiuma, soffice e cremosa, ricorda la cresta del cappuccino. Al naso, sotto i toni caldi del malto torrefatto alitano gradevoli sentori fruttati e di luppolo inglese. Il corpo risulta pieno e rotondo, effervescente e pulito, in una trama oleosa. Il gusto defluisce all’insegna del caramello, su delicata base di luppolo. Il finale apporta una fresca punta acidula. La persistenza retrolfattiva è discreta, con suggestioni di cioccolato e liquirizia.
Produzione stagionale
Birrificio Artigiano Montemagno, belgian strong dark ale di colore ambrato scuro e dall’aspetto torbido (g.a. 7,2%); specialità invernale. Viene preparata con diversi tipi di caramello, aromatizzata in tre tempi con luppoli tedeschi e addizionata di miele di castagno. Prende il nome da una località in provincia di Pisa dove l’azienda produce il miele. La carbonazione è piuttosto bassa; la spuma biancastra, scarsa ed evanescente. L’aroma si sprigiona con i toni caldi del caramello tra nitidi sentori mielati. Il corpo palesa una notevole struttura, fluida, quasi di velluto, in una tessitura alquanto oleosa. Al palato ritorna la dolcezza del caramello, stranamente equilibrata dalle note del miele che recano una sottile venatura di castagno. Il finale assume una consistenza completamente asciutta. Il retrolfatto propone lusinghevoli suggestioni di pulizia con una punta di amarore.