Microbirrifici italiani: Birrificio La Petrognola
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Tratto da La birra nel mondo, Volume III di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Tato Colognola / Piazza al Serchio (LU)
Microbirrificio in provincia di Lucca, sorto nel 2005 in una ex stalla di Petrognola, un piccolissimo paese nelle vicinanze di Piazza al Serchio. Fu opera del camionista Roberto Giannarelli, dopo aver seguito i corsi della Unionbirrai e stage con Teo Musso (Baladin). Nel 2013 lo stabilimento fu trasferito in una nuova e più ampia struttura.
La produzione ha raggiunto i 1500 ettolitri all’anno.
In Alta Garfagnana, dove si trova l’azienda, abbonda il farro, riconosciuto nella sua qualità anche dall’Unione Europea, attraverso il marchio i.g.p. Pertanto le birre, a fermentazione alta con rifermentazione in bottiglia, utilizzano principalmente questo cereale, crudo, eccetto la 100% Farro. E nel 2006 Giannarelli ottenne il premio della Unionbirrai per la migliore birra prodotta con altri cereali (col farro appunto).
La Petrognola 100% Farro, speciality grain di colore giallo dorato e dall’aspetto intorbidato dai lieviti in sospesione (g.a. 4%, in precedena 4,3%). Viene realizzata col 100% di farro e una miscela di tre varietà di luppolo; è anche l’unica birra che utilizza il cereale sottoposto a maltaggio (in Germania). Con una morbida effervescenza, la spuma bianca, piuttosto grossolana, mostra invece una buona persistenza. Al naso domina lo speziato del coriandolo, che non soffoca però i freschi sentori agrumati, fruttati e floreali. Il corpo è sottile, e di consistenza decisamente acquosa. Nel gusto si fa invece la parte del leone il piccante del farro, che tiene a bada le note di grano, limone, caramello, coriandolo, erbe, frutta a pasta gialla. Chiude la corsa di media durata una morbidezza da lievito. Dalla sfuggente persistenza retrolfattiva esalano aspre impressioni vinose e di spezie.
La Petrognola Nera al Farro, speciality grain di colore bruno rossastro e dall’aspetto torbido (g.a. 6,5%); imbottigliata anche come Doppio Malto al Farro. Utilizza malti scuri (tra cui, il black e il chocolate), farro crudo al 20% e luppoli Hallertau e Saaz. L’effervescenza è piuttosto alta; la schiuma, di un bel nocciola, cremosa e di ottima allacciatura. L’aroma si esprime con decisi toni caldi (tostature, caffè, frutta secca, cioccolato, caramello, malto tostato), sostenuti da un delicatissimo luppolo floreale. Il corpo medio presenta una consistenza alquanto grassa. Il gusto, solido, rotondo, di caffè, caramello, cioccolato fondente, malto tostato, eroga, in prossimità del traguardo, una fresca punta acida. Chiude la lunga corsa un corto finale di lieviti. Tutta la personalità torrefatta della birra si ritrova nel commiato retrolfattivo, quasi un compendio delle sensazioni avvertite durante la degustazione.
La Petrognola Marron, birra alle castagne di colore ambrato carico con riflessi aranciati e dall’aspetto velato (g.a. 6,5%); conosciuta anche come La Petrognola Castagne. Utilizza farro, nonché castagne macinate aggiunte durante l’ammostamento. Con una carbonazione piuttosto alta, la schiuma biancastra, ricca e cremosa, mostra un’eccellente durata. L’aroma è intenso, e sostenuto principalmente dai toni tostati e caramellati del malto; in secondo piano, esalano sentori vegetali, di fumo, noci, erbe, castagna. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza alquanto grassa. Con il luppolo deciso a rimanere alla finestra, il gusto può distendersi a proprio agio, tra note fruttate, di malto tostato, caramello, agrumi, biscotti, legno. La stucchevolezza è comunque tenuta lontano dallo speziato del coriandolo, dall’acredine del fumo e dall’amarognolo delle castagne e di erbe aromatiche. Nel finale si esalta un lievito piccante. La dolcezza delle lunghe suggestioni retrolfattive è dovuta alla farina di castagne.
La Petrognola Sandy, speciality grain di colore rosso rubino e dall’aspetto intorbidato dai lieviti (g.a. 7%); dedicata alla figlia del birraio. Utilizza tre tipi di malto, cinque varietà di luppolo, avena sottoposta al maltaggio, farro crudo e un mix di spezie. Con una carbonazione abbastanza sostenuta, la spuma, di un bianco sporco, erompe sottile, densa, ma di rapida dissoluzione. L’intensità olfattiva è abbastanza elevata, con malto tostato, caramello, erbe, luppolo, frutti di bosco, lievito, buccia d’arancia, sciroppo di lampone, che raggiungono una gradevole finezza. Il corpo robusto maschera bene la scalpitante forza alcolica. Il gusto è pieno, equilibrato, con la luppolizzazione abbondante ma blanda, delicata, che fa emergere liberamente le note levigate e rotonde del caramello. Il finale si rivela dolce, e un po’ appiccicoso. La discreta persistenza retrolfattiva delizia con croccanti suggestioni di frutta secca.
La Petrognola Bianca al Farro, speciality grain di colore paglierino e dall’aspetto torbido (g.a. 5%); imbottigliata anche come Birra del Poeta Bianca. Si tratta di una bière blanche sui generis, che utilizza il farro al posto del frumento, crudo (al 31%) e maltato (al 20%). La speziatura invece è quella canonica: scorze di arancia amara e semi di coriandolo. Con una carbonazione piuttosto attiva, la schiuma bianca prorompe abbondante, densa e di buona allacciatura. L’aroma propone odori floreali, di agrumi, lievito, erba medica, coriandolo e, in particolare, di farro. Il corpo è leggero, e di consistenza alquanto grassa. Il gusto, all’inizio pungente, si attenua via via, diventando morbido, fresco, effervescente, tra note di frutta, lievito, agrumi, spezie dolci. Chiude la lunga corsa l’acidulo rustico e granuloso del farro, seguito a ruota da un piacevole amarognolo secco. Il retrolfatto appare lievemente citrico.
La Petrognola Ambrata al Farro, speciality grain di colore ambrato e dall’aspetto torbido (g.a. 5,5%); conosciuta anche come Rio Maggio Birra Ambrata di Farro. È a base di farro, e non si allontana tanto dalla witbier belga. Con una carbonazione medioalta, la schiuma bianca risulta piuttosto compatta e tenace. L’olfatto è intenso e gradevole, con freschi profumi fruttati, agrumati, floreali, e un tocco di lievito speziato. Il corpo, da leggero a medio, presenta una trama un po’ cremosa. Il gusto, alquanto ruvido e granuloso, dopo l’impatto dolce di cereali assume, poco oltre metà corsa, una connotazione ottimale dal punto di vista dell’equilibrio, allorché un delicato coriandolo e una scorza d’arancia attenuata si fondono armonicamente col sottile amarore del luppolo. Il finale, asciutto e ripulente, introduce un retrolfatto di media durata con labili sensazioni di agrumi.
Sito web: www.lapetrognola.it