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Microbirrifici italiani: Birrificio Italiano

Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Lurago Marinone/Italia

Il primo brewpub della Lombardia (oggi anche con ristorante), e uno dei primi italiani, nella provincia di Como, in un edificio della locale Cooperativa agraria e di consumo. Fu aperto nel 1996 da Agostino Arioli (laureato in scienze agrarie e socio fondatore della Unionbirrai), insieme ad altri 10 soci, tra cui il fratello Stefano e vari amici, compreso un suo ex professore universitario che aveva voluto partecipare all’avventura con una quota simbolica.

Ma, prima di arrivare a tanto, Agostino aveva appreso i fondamentali del mestiere da Gianni Pasa, conosciuto tramite amici di famiglia; si era fatte le ossa in Germania e in Canada; aveva seguito anche brevi stage presso due brewpub tedeschi.

Non c’è quindi da meravigliarsi se, molto attento alla qualità e all’originalità, nonché validamente supportato dalle capacità e dalle intuizioni del mastro birraio (uno dei più strenui sostenitori dell’artigianalità), il Birrificio Italiano viene meritatamente considerato tra le migliori microunità del nostro Paese. E, alla terza edizione del premio “Birra dell’Anno” dell’Associazione Culturale Unionbirrai, fu nominato “birreria dell’anno 2007”.

La produzione, di 4200 ettolitri annui, contempla sia la bassa che l’alta fermentazione. Le birre sono ispirate, a seconda della tipologia, dalla tradizione tedesca, belga o anglosassone, ma sempre in ottemperanza alle regole del Reinheitsgebot. Le caratteristiche invece recano l’impronta inconfondibile di chi sa ben padroneggiare l’arte birraria.

Nel pub, la spillatura avviene direttamente dai maturatori, di norma secondo la tecnica tedesca che, specie per le birre di tipo pilsner, prevede il riempimento in tempi successivi favorendo una cresta spumosa ricca e compatta.

Agostino Arioli

Le birre

Tipopils, pilsner dorata (g.a. 5,2%); luppolizzata a secco con il Saaz. Fu la prima realizzazione del birrificio. La schiuma, bianchissima, esce fine, cremosa e di notevole durata. Il bouquet floreale mette subito in risalto il classico luppolo boemo. Dal corpo leggero, morbido e pulito emerge un gusto moderatamente luppolizzato che si avvale della solida base di malto. Il finale secco, brioso precorre un corto retrolfatto amarognolo.

Amber Shock, doppio malto in stile bock di colore ambrato carico dai riflessi rossastri (g.a. 7%). È l’ammiraglia della casa, in produzione fin dal 1996. Preparata con il sistema inglese dell’infusione, matura in bottiglia per quattro settimane. Nonostante l’elevato contenuto alcolico, risulta di ottima bevibilità. La schiuma, abbondante e cremosa, disegna suggestivi pizzi densi, duraturi. L’aroma sa tanto di caramella alla frutta, meglio, di cedro. Il corpo ostenta una struttura solida e scorrevole. Al palato, note calde, mielate e di frutta realizzano un perfetto equilibrio gustativo. Non si mostra da meno il finale, rotondo e brioso. Dalla lunga persistenza retrolfattiva emergono piacevoli sensazioni di mandorla amara.

Bibock, doppio malto in stile bock di colore ambrato carico (g.a. 6,2%); in produzione dal 1997. Ha una spuma ocra ricca e compatta; fresco aroma tra il malto, il fruttato e il floreale del luppolo; corpo medio quasi vellutato; pastoso sapore secco, pulito, abbastanza amaro e con un sensuale tocco di frutta; retrolfatto non così lungo ma piacevolmente spostato sull’aromaticità dei luppoli.

Amba, best bitter ale (g.a. 4,8%). Di colore ambrato, presenta aromi amari di luppolo con qualche sfumatura floreale e fruttata, corpo medio, gusto sanguigno e piuttosto amaro, finale asciutto di buona persistenza.

Sultana, belgian pale ale di colore giallo (g.a. 5,8%). L’aroma appare piuttosto complesso: malto e cereali si fondono armonicamente, presto fagocitando i sentori erbacei e speziati sopraggiunti. Il corpo rotondo esalta un delicato gusto amabile che si perde a distanza in un discreto retrolfatto fruttato e luppolizzato.

Shaker Iris, specialità di fermentazione alta (g.a. 7,4%). L’aroma si sprigiona fresco e fruttato, blandamente speziato. Dal corpo consistente prende forma un sapore di tendenza dolce, armonico e abbastanza caldo. Il retrolfatto non mostra tanta lunghezza, ma regala piacevoli impressioni amarognole.

Il Birrificio Italiano a Lurago Marinone

Birre stagionali o cicliche

Extra Hop, pilsner di colore dorato (g.a. 4,8%). Compare a ogni raccolto di luppolo e viene servita, solo alla spina, con un fiore del rampicante sul “cappello” di schiuma. È più leggera della Tipopils; ma, come indica il nome, ha una luppolizzazione extra, quindi un gusto più secco e amaro.

Imperial Pils, altra versione della pilsner, questa volta, con una gradazione alcolica più sostenuta (5,8%) e una decisa luppolizzazione, aggiungendo anche durante la maturazione fiori di luppoli freschi.

Prima, münchner dunkel di colore bruno (g.a. 6%); disponibile solo alla spina in alcuni periodi dell’anno. L’olfatto si libera con profumi di caramello, di malto torrefatto, di liquirizia, e fruttati (in particolare, pesca e frutto della passione). Dal corpo rotondo prende il via un lungo gusto che si distende nelle sfere della frutta, del cereale e del caldo, con toni tostati, speziati e di caramello. Il retrolfatto risulta abbastanza amaro, e con suggestioni di lievito.

Prima SG, versione della Prima con luppolizzazione più consistente (g.a. 6%). SG vuol dire “sui genersis”. Ne deriva un prodotto con deciso attacco di luppolo anche se, soprattutto in bocca, il malto leggermente tostato non si lascia intimidire più di tanto.

Scires, deliziosa birra alla frutta di colore rubino con riflessi ramati (g.a. 7,5%); disponibile solo in alcuni periodi dell’anno. Si ottiene da un blend di birra invecchiata e birra giovane in piena fermentazione cui si aggiungono ciliege moretta e durone di Vignola (il nome è quello locale delle ciliege appunto, scirés), nonché lieviti selvaggi. Per la rifermentazione in bottiglia si ricorre a una dose di mosto fresco e di lievito da ale. Ultimamente, per intensificare e ammorbidire il gusto, e anche per ottenere un carattere legnoso, vengono aggiunti trucioli durante la stagionatura. Ne risultano: un’effervescenza molto elevata (l’etichetta avverte di stappare la bottiglia con cautela); aroma iniziale vinoso che va via via stemperandosi tra note di ciliege sotto spirito, citriche e acetiche; corpo piuttosto scarno; elegante gusto agro di ciliegia e amaro di mandorla; lunga persistenza dell’articolata ricchezza retrolfattiva.

Fleurette, spiced ale color pompelmo rosa carico (g.a. 4%); disponibile dalla primavera sino a fine estate. Utilizza, come cereali, orzo, frumento e segale; come aromatizzanti, fiori di rosa e violetta, bacche di sambuco, pepe e miele d’arancio. Presenta quindi, al naso, freschi profumi floreali e di agrumi; in bocca, note pepate e di fiori con una piacevole punta acida.

BI Weizen, hefe weizen di colore giallo oro (g.a. 5%); disponibile da aprile a settembre. La spuma appare copiosa e duratura. L’olfatto si libera intenso e delicatamente speziato con note fruttate. Dal corpo pieno prende il via un sapore equilibrato e fresco di acidità. Il retrolfatto si rivela piacevolmente amarognolo.

Cassissona, birra alla frutta di fermentazione alta (g.a. 6,5%); prodotta nel periodo estivo. È una vera e propria birra spumante, aromatizzata al ribes nero e con maturazione di 18 mesi. Di colore albicocca dai riflessi aranciati, ha l’effervescenza tipica di uno spumante. L’aroma si sprigiona ricco e complesso, con ben percettibili sentori fruttati, in particolare del ribes nero. In bocca, la dolcezza iniziale va pian piano stemperandosi, fino al taglio secco, nel retrolfatto, del luppolo che apporta anche una gradevole impressione acida.

Vudù, dunkel weizen di colore ambrato carico con riflessi ramati (g.a. 5,5%); offerta nel periodo estate-autunno. Si tratta di un prodotto di carattere vivace e di corpo leggero. L’aroma è di frumento, un po’ pungente. Anche il gusto, di chiodi di garofano, rievoca il frumento. Il retrolfatto si rivela secco e asprigno.

Negra!, schwarzbier color mogano (g.a. 6,5%). Prodotta per infusione un paio di volte all’anno, è disponibile solitamente nei mesi invernali. L’utilizzo abbondante di malto torrefatto conferisce uno spiccato sapore amaro che viene però stemperato da una delicata luppolizzazione con l’ausilio di lievi note dolci di sottofondo.

Malt Liquor, specialità invernale di fermentazione alta (g.a. 8%). Ogni anno la ricetta viene modificata. Quanto alle caratteristiche generali, possiamo annotare un colore ambrato-aranciato, spuma scarsa ed evanescente, aroma blandamente speziato, corpo di sufficiente struttura, gusto di malto che evolve verso un finale luppolizzato con vaga nota acida.

Cinnamon Bitter Ale, spiced ale ambrata (g.a. 4,5%); disponibile da gennaio a marzo e servita a caduta, come una tradizionale real ale britannica. Viene abbondantemente luppolizzata e speziata con cannella e un mix di erbe esotiche. L’effervescenza è tipicamente piana. All’aroma leggermente speziato tiene dietro, in un corpo abbastanza scarno, il gusto secco e luppolizzato che lascia nel discreto retrolfatto suggestioni amare intense.

Nigredo, birra marrone scurissimo di bassa fermentazione (g.a. 6,5%); nata dall’evoluzione della Negra!. La schiuma, di un beige chiaro, si rivela fine, cremosa e compatta. Il profilo aromatico è davvero unico, nella sua eleganza e sobrietà. Il merito è della luppolizzazione, che avviene come per una IPA, ma utilizzando solo luppoli tedeschi, in particolare l’aromaticissimo Hallertau Mittelfruh. E non solo: parte del luppolo usato viene preventivamente sottoposto a un processo di tostatura. Il corpo appare medio-leggero, comunque, brioso e scorrevole. Il gusto, all’inizio, impresso dalla dolcezza della frutta, va man mano assumendo una connotazione amara, sfociando in un lungo retrolfatto dalle suggestioni di caffè, tostature e scorza di agrumi.

BRQ SC 3, specialità (g.a. 8%). Fa parte di una delle produzioni speciali: BRQ è l’abbreviazione di barrique; così come SC sono le iniziali di Scirés (nome dialettale delle ciliege). Si tratta quindi di birre barricate alle ciliege. Nel caso specifico, ci troviamo di fronte a un prodotto di colore ambra dai riflessi rossastri. La schiuma ocra abbonda nella sua finezza, accusa però scarsa durata. L’olfatto si libera con una complessità notevole: dalla ciliegia all’aceto di mela, dall’uva al legno, non senza un tocco di vaniglia. Il corpo, pur essendo strutturato, scorre con una leggerezza sorprendente. Il gusto ripropone le sensazioni avvertite al naso, terminando piuttosto vinoso. Dalla lunga persistenza del retrolfatto esalano impressioni alcoliche e di mandorla amara.

Bi Weizen

Linea Musa

La linea Musa invece utilizza l’ultimo filtrato della Amber Shock per produrre quattro birre leggere, una per ogni stagione con essenze diverse.

Musa Estate, di colore ambrato scarico, con aggiunta di scorza e succo di limoni della costiera amalfitana (g.a. 3%); la prima realizzazione del progetto.

Musa di Primavera, con estratto di sambuco e robinia (g.a. 3%).

Musa d’Autunno, rossa (g.a. 3,5%); fermentata con lievito inglese di fermentazione alta, aromatizzata con l’uva nebbiolo di Ghemme e rifermentata con lievito da champagne.

Musa d’Inverno, di colore ambrato carico (g.a. 3,5%); aromatizzata con anice e fave di cacao a freddo.

Collaborazioni

Sparrow Pit, barley wine di colore oro carico (g.a. 10%); in collaborazione con Stefano Cossi dell’inglese Thornbridge Brewery e prodotto da entrambi i birrifici. La versione italiana è invecchiata 12 mesi in barrique di chardonnay. La spuma fine e copiosa ha breve durata. L’aroma si sviluppa in lenta evoluzione: dalle note dolci dell’alcol a quelle fresche degli agrumi, per terminare con netti toni ossidanti. Il corpo ha una consistenza quasi viscosa. Anche il gusto passa da un malto intenso a una leggera acidità e a un luppolo secco e amaro di lunga persistenza.

L’azienda ha collaborato anche alla realizzazione della Due Mondi del birrificio Croce di Malto.

Sito web: www.birrificio.it.

Antonio Mennella

Antonio Mennella

Nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e residente a Livorno. Laureato in giurisprudenza, è stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza (BZ), Livorno, Pisa, Prato. PUBBLICAZIONI Confessioni di un figlio dell'uomo - romanzo - 1975; San Valentino - poemetto classico - 1975; Gea - romanzo - 1980; Il fratello del ministro - commedia - 1980; Don Fabrizio Gerbino - dramma - 1980; Umane inquetudini - poesie classiche e moderne - 1982; Gigi il Testone - romanzo per ragazzi - 1982; Il figlioccio - commedia - 1982; Memoriale di uno psicopatico sessuale - romanzo per adulti - 1983; La famiglia Limone, commedia - 1983; Gli anemoni di primavera - dramma - 1983; Giocatore d’azzardo - commedia - 1984; Fiordaliso - dramma - 1984; Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana - 1989; L'Italia oggi - pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti - 2012; Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana - in due volumi - 2014; I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri - 2014; I nomi comuni derivati da nomi propri - 2015. BIRRA La birra, 2010; Guida alla birra, 2011; Conoscere la birra, 2013; Il mondo della birra, 2016; La birra nel mondo, Volume I, A-B - 2016; La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018; La birra nel mondo, Volume III, L-Q - 2019; La birra nel mondo, Volume IV, R-T - 2020; La birra nel mondo, Volume V, U-Z - 2021. Ha collaborato a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull'origine e la produzione della birra nel mondo.