Libri di birra e viaggi: Birra in Franconia di Manuele Colonna – recensione
Quando si parla delle birre franconi non si può fare a meno di pensare a Manuele Colonna che le ha praticamente fatte conoscere in Italia. E qui gli appassionati non hanno bisogno di altre informazioni. Invece, per chi ha meno dimestichezza col mondo artigianale, aggiungo solo che il Colonna è un grande, indiscusso, esperto di birre tedesche, publican del Ma che siete venuti a Fa’, lo storico locale in Trastevere che si piazza sempre tra i migliori pub del mondo, secondo le classifiche di Rate Beer. Inoltre, nei suoi frequenti viaggi in Franconia, Manuele Colonna scopre birre sconosciute che poi presenta al suo pub e al FrankenBierFest che si svolge ogni anno in primavera a Roma.
Dunque il libro Birra in Franconia è la naturale evoluzione di tutto ciò. Ma non è una propriamente guida birraria. Piuttosto è il racconto, frutto di una miriade di viaggi, della passione per quel mondo e per le birre della sua tradizione.
La Franconia è la regione nel nord della Baviera, quasi nel centro della Germania, con una tradizione birraria millenaria e ancora oggi vanta una concentrazione di birrerie che pare non abbia eguali al mondo. Tuttavia le birre della Franconia sono poco accessibili, spesso sono produzioni piccole e iper-localizzate che si possono scoprire solo viaggiando di villaggio in villaggio. Una caccia al tesoro per scovare produzioni locali in una zona in cui il consumo annuo pro capite di birra si attesta sui 300 litri (dieci volte quanto se ne consumi in Italia), dove le ricette sono spesso tramandate all’interno della stessa famiglia di birrai per generazioni, con birre immutabili che ricalcano a pennello l’identità del mastro birraio e della comunità a cui appartiene.
Ci sono anche birrifici nuovi, con altrettante storie da raccontare. Come quella di Manfred Reichert, di Metzgerbräu (il birrificio del macellaio) nella zona di Bad Staffelstein che ha iniziato a fare il birraio dopo aver trovato un libro sulla birrificazione su una bancarella dell’usato, e aver fatto tanta pratica sul piccolo impianto nel retrobottega della sua salumeria. Oppure la Braumanufaktur Hertl che campa di “one shot”, ricette che si discostano in maniera netta dalla tradizione brassicola locale, facendo larghissimo uso degli ingredienti più disparati, molti dei quali raccolti nelle campagne del circondario.
È un modo di bere completamente diverso da quello a cui siamo abituati in Italia: da noi sono il numero di spine e la rotazione in line up delle novità a rendere interessante un pub.
Manuele invece ci racconta storie di tradizioni familiari secolari, del mestiere di una vita, di birrai che producono una sola birra, sempre quella per tutta la vita e per tutto il villaggio. Ci svela le regole non scritte per essere accolti nelle keller e soprattutto ci insegna a entrare in punta di piedi in certi posti (cosa che per indole personale ho apprezzato molto). Il tutto è narrato con un rispetto e un amore per i luoghi, le persone e le atmosfere quasi commovente. Viene voglia di mettersi in viaggio subito, per andare a sedersi in qualche remota gastzimmer e gustare uno di quei boccali, spillato dalla botticella, immersi in un’atmosfera senza tempo. È altresì impensabile affrontare la lettura di Birra in Franconia senza un bel boccale di keller fresca accanto.
Birra in Franconia
di Manuele Colonna
ed. Publigiovane Media Publishing
2015