La RAI condannata a risarcire danno d’immagine alla birra artigianale
Risarcimento di 3.000 euro più le spese processuali. È questo il risultato della causa intentata da Unionbirrai dopo la messa in onda di una puntata della fiction su RAI 1 Tutto può succedere nella quale si assiste a una scena piuttosto barbina nei confronti della nostra bevanda preferita.
L’episodio risale a poco più di due anni fa, l’avevo raccontato anche qui sul sito, sottolineando la gratuità di quella scena che vede due attori commentare la birra artigianale
utilizzando termini come “schifo”, “queste birre non valgono quello che costano”, spingendosi fino al paragone con le birre industriali: “prima aveva tutte birre normali, quelle che si trovano, poi si è buttato sulle birre artigianali, vatti a fidare”.
Unionbirrai si era mobilitata all’istante per chiedere conto dei danni, con un comunicato stampa piuttosto duro e conseguente azione legale. Dopo due anni, finalmente il Giudice di Pace ha dato ragione all’Associazione dei produttori indipendenti. La cifra del risarcimento di per sé è modesta però costituisce un precedente di rilievo:
“Il Giudice ha riconosciuto che la conversazione andata in onda era diffamatoria dell’onore e della reputazione di Unionbirrai e della birra artigianale in generale – commenta Vittorio Ferraris, direttore dell’Associazione – Non è la prima volta che ci arrivano attacchi di questo genere, ma questa sentenza costituisce per noi un precedente significativo, molto più importante del risarcimento, che è assolutamente simbolico”.
Unionbirrai destinerà questi soldi alla promozione della birra artigianale italiana.
La scena incriminata:
Fonte: comunicato stampa UB del 25 giugno 2019
bravi. non abbassate la testa.
Senza polemica credetemi, sono un amante delle birre artigianali.. La trovo veramente senza senso.. ma cosa c’entra la Rai? Ė una fiction ragazzi. Se in un film trasmesso dalla rai, qualcuno dice :”il caffè solubile mi fa schifo”, la nescafė dovrebbe chiedere i danni?
Guarda sono abbastanza d’accordo con te. Tuttavia qui non si sono limitati a dire “schifo” – non ci sarebbe nulla di male, lo so – ma c’è tutto un accanimento più generale che pare apparecchiato apposta. L’associazione di categoria a tutela dei piccoli produttori, secondo me, si deve muovere in circostanze di questo genere e UB ha fatto bene a farlo. E poi si tratta di un risarcimento simbolico.
Per tornare all’esempio del caffè, è come se avessero detto che “il caffè artigianale fa schifo”, “questi caffè non valgono quello che costano”, “prima aveva tutti caffè normali, poi si è buttato sugli artigianali”… La Nescafè si fregherebbe le mani.
Giusto cosí: l’ignoranza va punita.