Che cosa significa birra artigianale?
Il Senato ha approvato il disegno di legge (ddl L. 28 luglio 2016, n. 154) “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività del settore agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale”.
All’interno troviamo, al Capo V, le Disposizioni in materia di produzione della birra artigianale, a loro volta contenenti l’Art. 35 sulla Denominazione di birra artigianale:
1. All’articolo 2 della legge 16 agosto 1962, n. 1354, dopo il comma 4 è aggiunto il seguente: «4-bis. Si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione. Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi».
Questo testo integra la legge 1354 del 1962 riguardante la Disciplina igienica della produzione e del commercio della birra, e dà una definizione di birra artigianale. Avevamo già parlato della legge 1354 perché sempre lì, al terzo comma dell’art. 2, c’è la spiegazione su cosa si intenda quando si dice “birra doppio malto”.
Che cos’è la birra artigianale?
Con questo Articolo 4-bis appena approvato, si arriva alla definizione legale di birra artigianale in Italia, in quanto birra prodotta dai “piccoli birrifici indipendenti”, non pastorizzata (detta anche birra cruda), né microfiltrata.
Con piccolo “birrificio indipendente” si intende un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti propri in esclusiva, che produca le prorpie ricette e la cui produzione non vada oltre i 200.000 hl all’anno (compresi i quantitativi in conto di terzi).
Un limite che riprende la direttiva europea sull’indipendenza, economica e legale, dei piccoli birrifici e al contempo presuppone ampi margini di crescita.