Taste 2012: foto e breve resoconto
Il Taste ha dato meno spazio ai birrifici, quest’anno solo dieci e non undici come avevo anticipato.
Ho trovato la qualità mediamente alta anche se avrei gradito più novità e più birrifici, visto che la fiera cresce di anno in anno ma la sezione della birra viene ridimensionata ad ogni edizione. Ma andiamo per ordine. Prima di tutto il prezzo del biglietto a 15 Euro per i visitatori dovrebbe aver spostato il baricentro del pubblico verso i compratori; infatti, a sentire qualche commento a caldo, è stato effettivamente così e i contatti sono stati molti. Bene, questo è lo scopo della manifestazione.
Ho cominciato con lo stand di 32 Via dei Birrai, attirata dall’etichetta fucsia della nuova Tre + due, una birra leggera, solo 3,2 gradi alcolici come suggerisce il nome, aromatizzata con coriandolo e buccia d’arancia, come le blanche ma molto più luppolata. Mi è stata presentata come birra “estrema”, io l’ho trovata molto beverina, profumata e amara, ideale da bere in estate. Poi ho assaggiato la Birra Divina del birrificio Zago, una birra – pardon cuvée di malto 🙂 – la cui ricetta originale è molto antica. Mi hanno detto che risale addirittura al ‘400 ed è stata acquistata dai produttori da un’antica abbazia cistercense fiorentina (la Certosa?). Il risultato è una birra con quattro tipi di cereali, perfetta per aperitivo, molto gradevole con tanti sentori di frutta.
Ma la scoperta del giorno è stata la oyster stout di Birra del Borgo. Si chiama Perle ai Porci, è una stout a cui sono state aggiunte in bollitura tante ostriche e telline (o vongole, non ricordo) fresche. Il risultato è una stout quasi cremosa, ricca di aromi e profumi, con note tostate, salmastre e una buona sapidità che rimane in bocca a lungo.
Per la prima volta da quando vado al Taste, quest’anno e sono riuscita ad assaggiare una birra allo stand Baladin. Di solito, infatti, arrivo sempre quando le hanno già finite. Ho scelto la Nazionale, la birra prodotta solo con ingredienti esclusivamente italiani. Gradevole, fruttata, con luppolo moderato e una buona consistenza in bocca, pare sia la prima birra completamente autarchica prodotta da un birrificio italiano.
Allo stabd del Birrificio Amiata ho assaggiato la novità la Rye’ccomi, una Rye IPA con orzo e segale al 6,2% fatta in collaborazione con Mike Murphy. Colore aranciato carico, dry hopping , molto luppolata con Amarillo con il Simcoe che gli dà profumi limone, cedro… Buona.
Continuando il giro ho bevuto La 5 de L’Olmaia in splendida forma e anche un’ottima Lilith del Bruton.
Infine mi sono deliziata con la 2 Cilindri, la Porter del Birrificio del Forte che mi piace tanto, e che mi sono divertita a portare in giro per gli stand del cioccolato per fare un po’ di abbinamenti sfiziosi. comunque si beve benissimo anche da sé.
Un suggerimento al Taste e alla sua organizzazione: per favore, predisponete qualche lavabicchieri in giro per il salone, per chi vuole degustare al meglio le birre (e anche i vini, naturalmente). Per il resto il Taste è una fiera con un’aura glam data dalla location elegante, dove transitano personaggi interessanti legati al mondo del cibo e del bere e dove viene dato spazio alla cultura enogastonomica.
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