Come prepararsi una piacevole bevanda con la gramigna
Nelle mie solite ricerche sui volumi ottocenteschi ho trovato un altro articolo divertente, non si parla ne di collezionismo, né di storia della birrerie e nemmeno di birra, ma forse interesserà agli homebrewers più sperimentatori!
Articolo pubblicato dal “Giornale agrario toscano” e riportato nella raccolta “Biblioteca Italiana” pubblicata nel 1832 a Milano
Dopo la raccolta delle radici di gramigna esse debbon lavarsi, tagliarsi a pezzetti e lasciarsi seccare conservandole dappoi in luogo asciutto, ventilato ed immune da cattivi odori. Per preparar la bevanda in quistione si macina o si acciacca la detta radice diseccata, e si tratta questa sostanza come l’orzo nella manifattura della birra. Alla decozione di gramigna deve unirsi un poco di luppolo e di lievito di birra, ed il miscuglio si terrà a fermentare in luogo caldo. Il liquore si perfezionerà così e potrà volendo esser posto in bottiglie ove diverrà spumante come la birra. Sarà più o meno forte secondo che saremo stati più o meno generosi nella quantità di gramigna dirimpetto a quella dell’acqua adoperata per farne la decozione.
Quasi quasi provo!